Trump says he offered Bolsonaro assistance with Amazon rainforest fires

President TrumpDonald John TrumpThe Hill’s Campaign Report: Democratic field begins to shrink ahead of critical stretch To ward off recession, Trump should keep his mouth and smartphone shut Trump: ‘Who is our bigger enemy,’ Fed chief or Chinese leader? MORE on Friday said he offered assistance to Brazilian president Jair Bolsonaro if needed to address wildfires that are engulfing parts of the Amazon rainforest.

Trump tweeted that U.S. has “very exciting” trade prospects with Brazil, and that the relationship between the two countries is “perhaps stronger than ever before.”

“I told him if the United States can help with the Amazon Rainforest fires, we stand ready to assist!” Trump tweeted.

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Brazil’s space research center, the National Institute for Space Research (INPE), released data this week showing that wildfires had reached a record high in the country.

The center, which has tracked wildfires since 2013, said that Brazil has experienced more than 74,000 wildfires so far this year, an 84 percent uptick over the same period in 2018.

But Bolsonaro has sent mixed signals about his attitude toward the fires and foreign assistance. He said earlier Friday that other countries should not meddle in the growing crisis, but has also pointed to the size of the Amazon and said Brazil does not “have the resources” to deal with the issue alone.

Trump and Bolsonaro spoke shortly before Trump was set to fly to France for the Group of Seven (G-7) summit. Attendees there are scheduled to discuss climate and biodiversity at a session Monday morning.

French President Emmanuel MacronEmmanuel Jean-Michel MacronBrazil’s Bolsonaro tells world not to meddle as Amazon rainforest burns The Hill’s Morning Report: How will Trump be received at G-7? Macron calls Amazon rain forest fires an ‘international crisis’ to discuss at G-7 summit MORE, the host and agenda-setter for this year’s summit, tweeted Thursday that the Amazon fires represented an “international crisis,” noting that the Brazilian forests produce 20 percent of the planet’s oxygen.

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“Members of the G7 Summit, let’s discuss this emergency first order in two days!” Macron tweeted.

Trump has previously cast doubt on the influence climate change has had on forest fires. After fires ravaged California last year, the president suggested it was caused by poor forest management.

Trump's banks refuse to tell judges if they have his tax returns

Lawyers for Capital One and Deutsche Bank refused to tell a federal appeals court in New York on Friday whether they have President TrumpDonald John TrumpThe Hill’s Campaign Report: Democratic field begins to shrink ahead of critical stretch To ward off recession, Trump should keep his mouth and smartphone shut Trump: ‘Who is our bigger enemy,’ Fed chief or Chinese leader? MORE‘s tax returns, citing “contractual obligations,” according to CNN and The Washington Post.

A three-judge panel asked the banks whether documents subject to House Democrats’ subpoenas for financial records might include Trump’s tax filings. After repeatedly refusing to answer, the banks will file letters to the court within 48 hours on the topic, though it’s unclear what the banks would say in their writings, according to the reports.

The judges questioned the banks about Trump’s tax returns in the hearing for a case in which the president is challenging House Democrats’ subpoenas.

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The House Financial Services and Intelligence committees issued subpoenas to the banks earlier this year for Trump’s financial information. Trump’s personal lawyers then filed a lawsuit in an effort to prevent the banks from turning over the documents.

In May, a federal district court ruled in favor of House Democrats. The subpoenas aren’t being executed while the case is being appealed.

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The lawsuit is one of a number of cases in which House Democrats are seeking to obtain Trump’s financial information.

A federal appeals court in Washington, D.C., last month heard oral arguments in a case over Democrats’ subpoena for Trump’s financial information from the accounting firm Mazars.

And last month, Democrats filed a lawsuit in an effort to get a court to compel the Treasury Department and IRS to provide them with Trump’s federal tax returns. Democrats filed a motion earlier this week seeking to expedite the case, which the administration is taking issue with.

Nalle Hukkataival 8B flash a Hueco Tanks su Crown of Aragorn

A Hueco Tanks (USA) il finlandese Nalle Hukkataival ha salito flash il boulder Crown of Aragorn (V13, 8B).

La notizia è della settimana scorsa, ma la facilità con il quale Nalle Hukkataival ha salito flash un boulder di 8B è davvero sconcertante e da sottolineare.

Si tratta di Crown of Aragorn, il boulder aperto nel 1995 da Fred Nicole a Hueco Tanks e ora polverizzato da Hukkataival. Già nel 2009 il finlandese aveva salito alcuni V12 flash a Hueco. Ma ora, come giustamente riporta un commento al video di quest’ultima salita, il suo dominio su quella diffcicoltà ora è totale. Forse, anche per Hukkataival, centrare l’8B+ flash, come hanno fatto Adam Ondra e Daniel Woods proprio in questi giorni, non è un traguardo così lontano…

DoloMitiche – il tour estivo nelle Dolomiti di Alessandro Beber

E’ partito da poco DoloMitiche, il viaggio attraverso le Dolomiti della guida alpina Alessandro Beber.

Un tour per scoprire alcune delle vie che hanno fatto la storia dell’arrampicata nelle Dolomiti insieme ai loro protagonisti. Un compito non facile, anzi, difficilissimo, al quale si Beber si è dato tutto l’estate, e che in parte percorrerà anche alcune vie meno noti in maniera da riportare alla luce alcuni capolavori semi-dimenticati.

Un tour intenso quindi su alcune delle pareti più affascinanti e significative delle Dolomiti, come per esempio quelle del Gruppo di Brenta, del Catinaccio, delle Pale di S. Martino, delle pareti del Sella e, ovviamente, anche della Marmolada. Il tutto sarà documentato con foto e video, corredato con i tracciati ed anche con interviste agli alpinisti-apritori. Così, nonostante la meteo incerta delle ultime settimane, il “DoloMitiche – Opere d’arte a cielo aperto” è partito, e cinque vie sono già online.


DoloMitiche – Opere d’arte a cielo aperto
… di Alessandro Beber
L’epopea alpinistica in Dolomiti inizia verso la metà dell‘800, con le prime scalate ad opera di avventurosi gentlemen inglesi, accesi dagli ideali di un neonato Romanticismo. Sono loro a inaugurare l’esplorazione sistematica dei diversi massicci e la fruizione in chiave “ludica” di queste montagne, tracciando la strada per le generazioni successive.
Da lì in poi in molti si cimenteranno sulle rocce dei “Monti Pallidi”, stregati dall’impressionante verticalità di torri e pilastri; ognuno porterà con sè stili e mentalità peculiari che costituiscono uno specchio fedele dei diversi periodi storici e dei rispettivi fermenti culturali, e ne lascerà testimonianza con le proprie imprese.
Ecco così che tra le pieghe delle pareti si è andato via via accumulando (ed ancora si arricchisce ad ogni nuova stagione…) un immenso archivio, costituito dalle linee immaginate e realizzate dagli arrampicatori di ogni epoca. Pagine fatte di sogni, fatiche, aspirazioni, ma soprattutto di tante storie da raccontare…
L’intento del progetto “Dolo-mitiche” è appunto quello svelare almeno una piccola parte di questo “tesoro”, promuovendo e valorizzando la storia alpinistica delle Dolomiti.
Mettendoci in gioco in prima persona, andremo a ripercorrere e a relazionare alcuni degli itinerari più significativi, intervistando parallelamente i protagonisti delle prime salite, così da poter svelare gli affascinanti retroscena che hanno portato alla realizzazione di vere e proprie “Opere d’arte a cielo aperto”.
Infine…Va sottolineato che quella proposta non può e non vuole essere una rilettura esaustiva dell’alpinismo dolomitico, ma solo una selezione di itinerari significativi realizzati dagli anni ’60 in poi, che possa risultare da stimolo per i ripetitori. Per poter avere la loro testimonianza diretta, le vie si riferiscono esclusivamente ad alpinisti ancora in vita, e spaziano tra diverse etiche di apertura, dalle “direttissime” al “trad” moderno, senza alcun giudizio di sorta.
Alcune vie sono piuttosto conosciute, ma in generale è stata data la precedenza a realizzazioni meno blasonate, compilando direttamente una relazione tecnica aggiornata, nella speranza di contribuire alla loro riscoperta.

Orso Grigio, Croz dell’Altissimo, Brenta Centrale

Via Tuoni e Fulmini, Maerins, Val San Nicolò

Via Leviti-Nemela, Parete Est, Catinaccio Centrale

Via Innocenti Evasioni , Cima Susat, Brenta Meridionale

LE VIE SCELTE
Via “della Soddisfazione”, Cima d’Ambiez, Brenta Meridionale

(svil. 400m / diff.6° / aperta da A.Bosetti, E. Orlandi, L.Rigotti, E.Salvaterra nel luglio 1982)

Via ”Innocenti Evasioni”, Cima Susat, Brenta Meridionale

(svil. 300m / diff. 9° / aperta da D.Bonvecchio, A.Stenico e M.Giovannazzi nel 1991)

Via “Elisir di Giovinezza”, Brenta Alta, Brenta Centrale

(svil. 600m / diff. 6°+ / aperta da D.Sebastiani, V.Chin e M.Cagol nel 1988)

Via “Rovereto”, Campanil Basso, Brenta Centrale

(svil. 380m / diff. 7°+ (o 6° e A2) / aperta da A. Aste e M. Navasa nel’settembre 1961)

Via “Maestri”, Cima della Farfalla, Brenta Centrale

(svil. 380m / diff. 8° / aperta da C. Maestri e C. Claus nel luglio 1967)

Via “Orso Grigio”, Croz dell’Altissimo, Brenta Centrale

(svil. 800m / diff. 7°, A2 / aperta da E. Covi e M. Pegoretti nel 1989)

Via “L’occhio che vide rosso”, Pilastro dell’Orso, Brenta Settentrionale

(svil. 270m / diff. 7b / aperta da R. Larcher, F. Leoni e M.Cagol nel luglio 1997)

Via “Moulin Rouge”, Roda de Vael, Catinaccio Meridionale

(svil. 450m / diff. 8°+ / aperta da C. Hainz e O. Celva nel giugno 2002)

Via “Rosa Selvatica”, Torre Finestra, Catinaccio Meridionale

(svil.200m / diff. 9° / aperta da O. Celva e K. Ausserdorfer nell’estate 2007)

Via “Leviti-Nemela”, Parete Est Catinaccio Centrale

(svil. 580m / diff. 7°+ / aperta da A.Leviti e I.Nemela nell’agosto 1973)

Via “Cesare Danese”, Cima Margherita, Brenta Centrale

(svil.600m. Diff. 6°+ e A2 – o 6C / aperta da H.Steinkotter e Vitty Frismon nel settembre 1973)

Via “Battisti-Weiss” allo Spiz dela Roa de Ciampiè

(svil. 500m, diff. 6°+ e A1 – o 7C+ / aperta da G.Battisti e T.Weiss nell’agosto del 1973)

Via “Il canto del Cigno”, Piramide Armani, Vallaccia

(svil. 500m / diff. 8+° / aperta da G. Maffei e P. Leoni nel luglio 1986)

Via “Messner”, Cima della Madonna, Pale di S.Martino

(svil. 300m / diff. 5°+ / aperta da R. Messner e G. Messner nell’estate 1968)

Via “ Il Canto del Magnificat”, Sass Pordoi, Gruppo del Sella

(svil. 1000m / diff. 9°- / aperta da N.tondini e R.Parolari nel 2003)

Via “Tuoni e fulmini”, Maerins, Val S. Nicolò.

(svil. 200m / diff. 7b+ / aperta da Bruno Pederiva, R.Bassi e H.Mariacher nel 1985)

Via “Caries”, Cima del Dente, Gruppo del Sassolungo

(300m / 9° / aperta da A. Holzknecht e K.Unterkircher nel 2003)

Via “Specchio di Sara”, Parete sud della Marmolada

(500m / 9° / aperta da M.Giordani e R.Manfrini nell’agosto 1988)

Via “Tempi modernissimi”, Sasso delle Undici, Marmolada

(300m / 9°+ / aperta da Heinz Mariacher e Luisa Jovane nell’estate 1986)

Via”Dolce Sorpresa”, Cima Wilma, Pale San Martino
(300m, 6° aperta da M.Zanolla e M.Lott nel settembre 1982)

Via “Skyluke for Alex”, Cima Canali, Pale di S. Martino

(300m / 7b / aperta da R. Scarian e L. Boninsegna nell’estate 2009)

Via “Hilde”, Pilastro Konrad, Ombretta

(250m/ 6C / aperta da E.Boldrin, G. Damian e A.Grisenti nel 2006)

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Sellaronda Skimarathon, i risultati

Sabato 10/02/2012 nella 17a edizione della ski alp notturna della Sellaronda Skimarathon vittoria del duo valtellinese Lorenzo Holzknecht e Michele Boscacci. Tra le donne oro per le tedesche Judith Grassl e Barbara Gruber. 900 gli atleti al via. Il report di Lorenzo Scandroglio.

Sellaronda Skimarathon gelida e caliente quella di venerdì 10 febbraio, con oltre 900 scialpinisti al via e temperature minime fino a – 21 °C (ancora più basse quelle percepite fra le raffiche di vento e le discese in picchiata). La combinazione di salite e discese era perfetta per ipotizzare un record, con la salita più breve (500 dei 2.700 metri di dislivello positivo totali) proprio alla fine. C’era il freddo però, anche se meno pungente di quello trovato nell’edizione 2010, ma tanto è bastato a far ritirare molte squadre.

Al vertice si potevano immaginare “botte da orbi” (sportivamente parlando), ma il duo valtellinese di Lorenzo Holzknecht – Michele Boscacci (figlio d’arte dell’intramontabile Graziano), con il primo reduce dalla vittoria europea nella gara a squadre, non ha mai fatto dubitare della propria vittoria, tanto che transitava sul traguardo con ben 5 minuti sui secondi, l’elvetico ex campione del mondo Florent Troillet e Pietro Lanfranchi. Sul terzo gradino del podio salgono Filippo Beccari e Nejc Kuhar protagonisti di un sorpasso determinante ai danni dei detentori del record Guido Giacomelli e Hansjörg Lunger, leoni ancora in salute tutt’altro che intenzionati ad essere rinchiusi in qualche zoo di provincia.

Una menzione speciale la meritano anche Filippo Barazzuol ed Erwin Deini, ottavi sul traguardo finale, provenienti dal ciclismo il primo e montanaro doc di origini walser il secondo, “prodotti” esemplari entrambi di quel vivaio inesauribile costituito dai campionati scialpinistici notturni come Piemonte Skialpbynight (www.piemonteskialp.org) e International Ski Tour, il campionato italo – svizzero che Planet segue con attenzione tappa dopo tappa (www.internationalskitour.it).

Fra le donne ha pesato il forfait dell’ultimo minuto per influenza delle fuoriclasse valtellinesi Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini che hanno così lasciato spazio a una combattutissima contesa fra le italiane Laura Chiara Besseghini – Tatiana Locatelli e le tedesche Judith Grassl – Barbara Gruber. Sembra incredibile che dopo il passaggio di metà gara, quando le italiane conducevano con 5’ di vantaggio, le teutoniche siano riuscite a spuntarla al traguardo di Corvara. Evidentemente la partenza a razzo di Laura Chiara e Tatina è stata pagato con un calo di energie nella seconda metà di gara.

Quanto al team di Planet c’è da registrare il primo abbandono su cinque edizioni di Sellaronda da parte del sottoscritto, incappato (chissà se per distrazione o sfortuna) nella perdita di tutto il contenuto del proprio Camel Bag dopo pochi minuti di gara, con il risultato di essermi ritrovato senza riserve liquide per idratarmi e con gli indumenti coperti di uno strato di acqua gelata addosso. Il ritiro è arrivato in fondo alla terza discesa, a una sola tappa dall’arrivo, ma le condizioni alle quali ha gareggiato il nostro team sono state fin dall’inizio problematiche. L’aver dovuto bere da un unico Camel Bag (quello del mio socio polacco Piotr Musialowski) ha fatto sì che quell’unico litro di bevanda si sia esaurito già prima di metà gara, costringendo entrambi a rifornirci unicamente nei punti stabiliti dall’organizzazione, cioè in cima ai passi e nei fondovalle. Un venerdì difficile insomma, che a ogni passaggio nei paesi del Sella faceva venir voglia di far perdere le proprie tracce in qualche “après-ski”, a bere birra e a scaldare i sensi in ben altri modi.

L’umore comunque è sempre quello di chi viene a queste manifestazioni che fanno parte del dna degli sport di montagna, perché qui si respira la voglia di ingaggiarsi con il verticale a base di sci e pelli di foca (velocità, fatica, agilità, spirito di squadra) trovando nell’evento anche una buona scusa per far baracca buona.

Lorenzo Scandroglio

17A SELLARONDA SKIMARATHON
Classifica Maschile
1 Boscacci Michele Holzknecht Lorenzo 03:19:56.736; 2 Lanfranchi Pietro Troillet Florent 03:24:57.117; 3 Beccari Filippo Kuhar Nejc 03:26:51.650; 4 Lunger Hansjoerg Giacomelli Guido 03:28:39.466; 5 Cappelletti Daniele Galizzi Davide 03:33:57.747; 6 Follador Alessandro Pivk Taddei 03:34:04.905; 7 Martini Thomas Pedergnana Matteo 03:36:10.605; 8 Deini Erwin Barazzuol Filippo 03:37:13.664; 9 Piller Hoffer Matteo Piccoli Alessandro 03:38:11.923; 10 Colle’ Franco Stacchetti Matteo 03:41:10.283
Classifica Femminile
1 Grassl Judith Gruber Barbara 04:31:21.961; 2 Locatelli Tatiana Besseghini Laura 04:32:49.091; 3 Genetin Gabriella Mayr Jessica 04:47:51.052; 4 Wacker Patrizia Pleyer Lisa 04:49:46.667; 5 Scola Nadia Zanon Sabrina 04:53:58.587; 6 Menapace Emma Osler Federica 04:56:00.181; 7 Gianatti Alessandra Tomatis Katia 04:57:34.707; 8 Mognetti Maddalena Zamboni Marica 05:08:23.256; 9 Leitner Josefina Zoeschg Maria 05:11:14.347; 10 Bones Bice Sartogo Monica 05:29:48.325

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Tor des Geants 2012: vincono Oscar Perèz e Francesca Canepa

Il Tor des Geants 2012 è stato vinto da Oscar Perèz (Spagna) e Francesca Canepa (Italia). La gara lungo le Alte Vie della Valle d’Aosta ai piedi del Monte Bianco (330km e con 24.000 metri di dislivello) è stata completata da 392 atleti.

Tutta Courmayeur è in festa per i suoi giganti. Ai piedi del Monte Bianco sfilano i 392 finisher dell’edizione 2012 che, nonostante le avversità incontrate sul percorso, hanno saputo chiudere la loro avventura portando nel cuore la meraviglia delle montagne valdostane. Accanto a loro, tutta l’organizzazione al gran completo, con uno spazio speciale per gli ormai oltre 1200 volontari, veri motori e anima della competizione.

Il Tor des Géants ha mostrato il suo lato estremo, ma sempre mettendo al primo posto la sicurezza dei concorrenti. Mai sfidare la montagna: questa è la prima regola anche e soprattutto per chi in questa Valle vive e lavora quotidianamente al contatto con l’alta quota. Per alcuni rimane l’amarezza per non essere arrivati a Courmayeur, ma l’accoglienza e l’affetto che hanno trovato a Saint-Rhémy-en-Bosses, arrivo temporaneo del TDG 2012, ha ripagato tutti di qualsiasi piccola delusione.

Tra i più festeggiati al Jardin de l’Ange i vincitori Oscar Perèz e Francesca Canepa. Emozionante il racconto del vincitore Oscar Perèz, che ha dedicato alla moglie e una persona davvero speciale la sua vittoria: «”Il signor Plat è stato fondamentale – ha detto commosso Oscar – mi ha ridato la forza quando non credevo di farcela. Un amico e un compagno di strada che non scorderò mai”. Anche Francis De Stefani, 66 anni e ultimo finisher dell’edizione 2012 è stato tra i più acclamati dalla gente di Courmayeur. Il suo premio? Un Jambon de Bosses Dop, donato dal comune omonimo che ieri l’ha accolto e festeggiato come il primo classificato. Tutti i 392 finishers hanno poi sfilato sulla passerella dell’Ange, chiamati uno per uno al cospetto dei tantissimi radunati al Jardin de l’Ange. Una cerimonia che ha visto anche l’assegnazione dei premi speciali, promossi dai main sponsor Tecnica, Montura e Grivel, Ferrino e la proclamazione dei vincitori dell’Instagram Foto Contest, la gara di fotografie instagrammate che ha raccontato tutte le anime del Tor des Géants®.

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Un momento emozionante l’assegnazione del Trofeo delle Nazioni, che anche quest’anno è stato vinto dalla Francia. Sul podio Grégoire Millet, Christophe Le Saux e Laurent Gueraud a ritirare il “trofeo in miniatura”, mentre quello finale sarà poi esposto a Punta Helbronner all’apertura delle nuove Funivie del Monte Bianco: “Questa è una gara unica – ha detto Le Saux, terzo classificato al TDG – fatta di tante persone meravigliose. La Valle d’Aosta ha dato tutto e ha dimostrato di essere una regione fatta di gente speciale”.


CLASSIFICA GENERALE UOMINI:

1° classificato: Oscar Perèz Lopez – SPAGNA – 75:56’:31”
2° classificato: Grégoire Millet – FRANCIA – 78:50’:03”
3° classificato: Christophe Le Saux – FRANCIA – 80:14’:14”
4° classificato: Pablo Criado Toca – SPAGNA – 83:37’:29”
5° classificato: Franco Collé – ITALIA – 84:15’:59”

CLASSIFICA GENERALE DONNE:
1° classificato: Francesca Canepa – ITALIA – 85:33’:56”
2° classificato: Sonia Glarey – ITALIA – 96:59’:54”
3° classificato: Patrizia Pensa – ITALIA – 97:06’:15”
4° classificato: Hiroko Suzuki – GIAPPONE – 106:05’:54”
5° classificato: Keri Devine – NUOVA ZELANDA – 100:54’:59”

TROFEO DELLE NAZIONI: Francia (245h 19′ 06″)
Christophe Le Saux + Grégoire Millet + Laurent Gueruad

Coppa del Mondo Boulder 2012: Gelmanov e Noguchi vincono a Vienna

La terza tappa della Coppa del Mondo Boulder 2012 è stata vinta dal russo Rustam Gelmanov e la giapponese Akiyo Noguchi.

Terzo round di sei oggi a Vienna. La Coppa del Mondo Boulder 2012 è già arrivata al giro di boa e questa sera nella capitale austriaca sono stati ancora una volta lui, Rustam Gelmanov, e lei, Akiyo Noguchi, a vincere.

Il russo e la giapponese comandano saldamente la classifica generale dopo una prova a dir poco eccezionale: Gelmanov ha chiuso tutti e quattro boulder della finale in 7 tentativi, impeccabile quanto la Noguchi, con quattro boulder chiusi in soli 6 tentativi.

A seguire, nella bella finale maschile, Dmitrii Sharafutdinov (3 top in 4 tentativi) e Kilian Fischhuber (3 top in 5 tentativi) e poi, il giapponese Rei Sugimoto e i francesi Thomas Caleyron e Jeremy Bonder. Tre nomi che solitamente non spiccano nelle prime classifiche, ma che evidentemente oggi a Vienna hanno trovato quel qualcosa in più che il boulder a volte sa regalare. O anche togliere: chiedetelo a Jakob Schubert e il Campione del Mondo Boulder 2009 Alexey Rubtsov, due dei tanti illustri che a grande sorpresa non sono riusciti a passare la qualificazione.

Nella finale femminile invece non ci sono state grosse sorprese, e dopo l’oro della Noguchi, l’argento è stato vinto dalla slovena Mina Markovic (3 top in 5 tentativi) e il bronzo dalla statunitense Alex Puccio (2 top in 2 tentativi e la migliore in Semifinale).
A chiudere la finale del tutto internazionale sono la britannica Shauna Coxsey, l’austriaca Anna Stöhr e l’ucraina Olga Shalagina.

A tutti questi atleti è ora concessa una pausa di due settimane, per il 4 round a Innsbruck il 18-19 maggio.

IFSC World Cup 2012 – Vienna, Austria Boulder maschile 1 Rustam Gelmanov RUS 4t7 4b4 2 Dmitrii Sharafutdinov RUS 3t4 4b4 3 Kilian Fischhuber AUT 3t5 4b4 4 Rei Sugimoto JPN 3t13 4b7 5 Thomas Caleyron FRA 2t3 4b5 6 Jeremy Bonder FRA 2t12 2b9
Boulder femminile
1 Akiyo Noguchi JPN 4t6 4b4 2 Mina Markovic SLO 3t5 4b4 3 Alex Puccio USA 2t2 3b4 4 Shauna Coxsey GBR 2t5 4b7 5 Anna Stöhr AUT 1t1 3b3 6 Olga Shalagina UKR 0t 0b Classifica provvisoria 2012
Boulder maschile 1. Rustam Gelmanov RUS 265 2. Dmitrii Sharafutdinov RUS 161 3. Guillaume Glairon Mondet FRA 156 4. Jakob Schubert AUT 154 5. Kilian Fischhuber AUT 145
Boulder femminile
1. Akiyo Noguchi JPN 251 2. Mina Markovic SLO 227 3. Anna Stöhr AUT 196 4. Shauna Coxsey GBR 190 5. Alex Puccio USA 125

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Nuove vie di arrampicata a Rocca Calanna in Sicilia

Il 15 aprile Max Flaccavento e Giuseppe Barbagallo hanno effettuato la prima libera di Il Paradiso all’improvviso (7c, 180m) a Rocca Calanna nel massiccio Rocche del Crasto (Messina, Sicilia). La nuova via si aggiunge alla loro Sognatori allo sbaraglio (6b, 110m) aperta nel 2011.

Dopo Stella di Periferia sul Monte Gallo, Sicilia, Max Flaccavento e Giuseppe Barbagallo ci presentano due interessante nuove vie sulla Rocca Calanne nel massiccio Rocche del Crasto sempre in Sicilia: Il Paradiso all’improvviso, sei tiri con difficoltà fino al 7c aperta tra il 2009 e il 2012 con l’aiuto di Giorgio Iurato e L. Emmi, e la più corta e facile Sognatori allo sbaraglio con difficoltà fino al 6b. Secondo Flaccavento questo massiccio roccioso vicino a Alcara li Fusi in provincia di Messina offre “roccia super e grandi scenari” ed è, ne siamo certi, un angolo sperduto di Sicilia tutto da scoprire.

Rocche del Crasto: realtà che stupisce.
di Max Flaccavento

Sovente si usa dire che certi luoghi sono dei veri Paradisi. E’ così spesso che l’immaginario collettivo, colloca in maniera pressoché istantanea questa parola ad immagini, che da sempre, riportano a paradisiaci lidi fatti di sole e di comodità, dove la vita è come la si sogna, ovvero senza nessun problema, ma soprattutto senza lo stress. Un sogno viene interpretato correttamente quando assume un significato importante per il sognatore, in base alla sua vita e al suo presente, quindi lo spinge a mutamenti costruttivi. Credo che per noi sia stato proprio così!

Il nostro era un sogno che rifletteva il bisogno di allontanarsi per un po’, dalle difficili realtà che la vita ci presenta, purificandosi attraverso la scalata, e in questo caso, attraverso l’apertura di nuove vie in un luogo a dir poco magico e travolgente.

Il Paradiso, o almeno, uno dei tanti possibili per tutti quelli che amano la roccia e le scalate in posti selvaggi, è proprio qui, in Sicilia. Dopo aver percorso una serie infinita di curve che dalla costa Messinese risalgono verso l’entroterra, l’agognato Eden si profila di colpo, senza nessuna anticipazione di sorta.

Valicato il colle che da Militello Rosmarino scende verso Alcara Li Fusi, ad un tratto le bellissime cime che fanno da cornice a questi luoghi, sovrastano verdi e profonde vallate senza tempo. Ecco dunque il massiccio delle Rocche del Crasto, con le sue rocce aspre e con i sui Grifoni, che altissimi e indisturbati, volano senza curarsi di nulla. La promessa è dunque mantenuta. Il gruppo montuoso dei Nebrodi stupisce con la sua austera bellezza.

E’ raggiunto il paese di Alcara però che ci si rende ben presto conto di come da queste parti, la vita possa essere vissuta a ritmi più umani. Qui il sorriso e la disponibilità delle persone non ha eguali, e in ogni angolo del paese c’è sempre qualcuno pronto a scambiare due chiacchiere e raccontare di quanto questi luoghi siano ricchi di storia. Una storia antica che ha basi profonde nelle tradizioni e nella vita a stretto contatto con la natura di un territorio complesso, spesso difficile, ma di grande e innegabile fascino.

Superato il centro abitato, perennemente dominato dalla massiccia mole della Rocca Traùra e da una moltitudine di creste che si perdono all’orizzonte, ci si ritrova immediatamente avvolti da una natura magnifica e silenziosa. Si ha quasi l’impressione che essa sia abbandonata a se stessa tanto arcaica la sua presenza.

Monte Soro, che come un vecchio cavaliere solitario sorveglia da lontano il massiccio, si erge immobile da sempre, e quando finalmente si è ai piedi della bellissima Rocca Calanna, si resta definitivamente senza parole. La sua parete Meridionale, con equilibrio perfetto, rappresenta con una semplicità disarmante una scalata da sogno. Una scalata fatta di luce e di grandi scenari, di splendide rocce striate e di antichi silenzi, così come di tutti quei suoni che solo questi luoghi sanno regalare.

Nonostante siamo stati da queste parti decine di volte, ancora non risulta facile abituarsi all’immediata bellezza che queste terre ostentano, e di volta in volta, è ormai consuetudine andar via con un velo di tristezza addosso. Una sorta di mal d’Africa, ma in chiave Sicula, che ti attanaglia dentro e ti costringe a tornare, e a ritornare, ancora.

Scalare in questo angolo di mondo non vuol dire soltanto confrontarsi con la roccia e le sue difficoltà, ma piuttosto rappresenta una semplice quanto grande esperienza umana. Ci sembrava doveroso a questo punto, più che parlare delle nostre arrampicate, raccontare della gente magnifica che vive ai piedi di queste montagne. Parlare dei loro sorrisi, dei loro abbracci, così sinceri al punto da lasciarti dentro un segno indelebile, ma anche delle loro mani, che con fatica, lavorano queste terre.

Parlare dei Nebrodi, e in particolare delle Rocche del Crasto, non è affatto semplice. Troppa passione per un luogo non è facile da imbrigliare e da mettere nero su bianco. Solo se verrete a scalare da queste parti potrete capire di persona cosa vogliamo dire, e forse anche voi, potrete vedere con i vostri occhi, il Paradiso di cui parliamo. Visitate, ma soprattutto, vivete questi luoghi. Non ve ne pentirete!

Cogliamo l’occasione per salutare e ringraziare tutta la famiglia Artino, che nelle nostre tante permanenze, ci ha sempre sostenuto e coccolato come fossimo figli loro. Un ringraziamento speciale va anche a tutti gli abitanti e amici di Alcara, che fin da subito ci hanno accolto come amici di vecchia data, mostrandoci sempre stima, rispetto e fiducia. Una cosa questa che non smetteremo mai di ricambiare. Grazie di cuore, a tutti.

Buone scalate…Peppe e Max

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SOGNATORI ALLO SBARAGLIO IL PARADISO ALL’IMPROVISO

Coppa del Mondo Boulder 2012 – Vienna

Oggi la terza tappa della Coppa del Mondo Boulder 2012 a Vienna (Austria).

Dopo l’eliminazione a sorpresa ieri nelle qualificazioni di nome illustri come Jakob Schubert e il Campione del Mondo Boulder 2009 Alexey Rubtsov, continua oggi la terza tappa della Coppa del Mondo Boulder a Vienna. Come al solito, tutta la gara live su www.ifsc.tv

IFSC Climbing WC 2012 – Boulder – Vienna, Austria
Sabato 28 Aprile
10:30 Semifinal
19:00 Finale femminile
20:30 Finale maschile
22:15 Premiazione

Brazil's Bolsonaro tells world not to meddle as Amazon rainforest burns

Brazil’s President Jair Bolsonaro is telling other nations not to meddle in its growing crisis in the Amazon rainforest as fires continue spread across region, shortly after he said Brazil didn’t “have the resources” on its own to extinguish the blaze.

“These countries that send money here, they don’t send it out of charity,” the right-wing president said in a live broadcast on Thursday, Reuters reports.

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“They send it with the aim of interfering with our sovereignty,” he added.

However, shortly before those comments on Thursday, Bolsonaro said his country could not fight the growing blaze alone.

“The Amazon is bigger than Europe, how will you fight criminal fires in such an area?” Bolsonaro reportedly asked local media. “We do not have the resources for that.”

Bolsonaro faces international criticism for the blaze as his administration has worked to rescind environmental protections for the region since he took office this year.

Ahead of the Group of Seven summit host by France, French President Emmanuel MacronEmmanuel Jean-Michel MacronTrump, UK’s Boris Johnson to meet on sidelines of G-7 summit France deploying 13K officers, drones to lock down G-7 summit site Trump, France’s Macron discuss G-7 ahead of annual meeting MORE called the situation in Brazil an “international crisis,” vowing to make it a priority point of discussion.

As wildfires continue to engulf the Amazon rainforest at a record pace, Bolsonaro, who has called for the development of the Amazon region in his country, has come under immense scrutiny, with advocates saying fires have increased in areas of the world’s largest rainforest where deforestation has also risen.

On Wednesday, Bolsonaro tried to shift the blame to nongovernmental organizations for the wildfires, accusing NGOs of starting the fires in an effort to hurt his image after his administration cut their funding.

However, according to Reuters, Bolsonaro has recently acknowledged that local farmers could also be the culprit behind the blaze in the world’s largest rainforest.

The cause of the fire remains under investigation in Brazil. Federal prosecutors in the country are reportedly looking into an advertisement that was placed in a local newspaper that encouraged farmers to set parts of the rainforest on fire for an effort called “Fire Day.” The demonstration was reportedly promoted as a way “to show Bolsonaro their willingness to work.”

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