Margo Hayes, l’intervista dopo La Rambla 9a+ a Siurana

Intervista alla climber statunitense Margo Hayes che il 26 febbraio 2017 è diventata la prima donna al mondo a salire una via d’arrampicata gradata 9a+, con la sua ripetizione di La Rambla nella falesia di Siurana in Catalogna, Spagna.

Il 26 febbraio 2017 la statunitense Margo Hayes ha stupito il mondo dell’arrampicata con la veloce ripetizione di La Rambla, a Siurana in Spagna. Salendo questi famosi 40 metri di resistenza la 19enne di Boulder, Colorado, ha spostato i confini e ha portato l’arrampicata femminile a livelli senza precedenti, aggiudicandosi il primo 9a+ femminile quindici anni dopo il primo 9a femminile per mano della climber basca Josune Bereziartu. Hayes ha chiuso la via, un vero e proprio punto di riferimento mondiale per il 9a+, in pochissimo tempo: soltanto sette giorni di tentativi sono stati necessari per risolvere la via aperta nel 1994 dal tedesco Alexander Huber e prolungata nel 2003 dallo spagnolo Ramón Julián Puigblanque. Una velocità sbalorditiva, che indica chiaramente una nuova era.

Margo, un mese è passato dalla storica prima femminile di una via di 9a+. Adesso come ti senti?
Mi sento alla grande! Sono state delle settimane pazzesche e meravigliose. Sono così riconoscente per tutto il supporto che ho ricevuto da parte della comunità dei climber, e non solo. Adesso non vedo l’ora di iniziare la stagione della Coppa del Mondo di arrampicata, e anche di fare dei viaggi all’aria aperta. Mi sono presa un paio di settimane di riposo per trascorrere del tempo con la mia famiglia, ma ora sono concentrata sui miei prossimi obiettivi!

Un risultato come La Rambla non viene fuori dal nulla. Qualche tempo fa ti eri prefissata l’obiettivo specifico di scoprire qualcosa di più delle difficilissime vie d’arrampicata sportive…
Sì, l’anno scorso mi ero prefissata l’obiettivo di salire quattordici vie di 5.14 (da 8c in su, ndr). Ho voluto familiarizzarmi con vie più difficili per sentirmi a mio agio con movimenti diversi e con tipi di roccia diversi. Ho ripetuto vie in sette posti diversi, la maggior parte in Colorado ed in Francia.

Avere un progetto lontano da casa è per certi versi due volte più difficile! Allora perché avevi scelto questa via in particolare?
Sono stata attratta da La Rambla per la sua bellezza, la difficoltà, e soprattutto la sua storia. Non avevo mai tentato la via prima del mio recente viaggio a Siurana. Durante tutto l’anno ho guardato i video e le foto della via. La Rambla è diventata la mia ossessione prima ancora di toccare la sua roccia.

Allora come sono andati i primi tentativi? Ti aspettavi di farla così in fretta?
Mi sono divertita un sacco su ogni tentativo che facevo. Il mio piano era quello di trascorrere una settimana in Spagna, quindi mi aspettavo di chiudere la via in tempi relativamente brevi. Non si sa mai quando, o se, si avrà l’opportunità di tornare in un posto così incredibile, quindi ho voluto sfruttare al massimo questa chance!

Jacopo Larcher ci ha raccontato che durante il tentativo prima della tua libera, sembrava che stessi scalando una via di 7a! Quanto pensi di essere vicina al tuo limite?
Grazie Jacopo! Tra l’altro, sono stata contentissima quando ho sentito la notizia che anche lui ha chiuso La Rambla l’altro giorno! In risposta alla domanda: non sento che questo sia vicino al mio limite. Ho ancora tanto da imparare e questo è molto eccitante!

Quali sacrifici – se ce ne sono – hai fatto per raggiungere il tuo obiettivo?
Per raggiungere un obiettivo ci sono sempre alcuni sacrifici che si devono fare, e per ciascun obiettivo sono diversi. Sono rimasta molto concentrata sul mio allenamento e sulla mia salute in generale. Poi quando un sogno diventa finalmente realtà, si dimenticano tutti i sacrifici e si gioisce del successo.

Ci dici rapidamente come ti sei allenata per la via e, se vuoi, della tua dieta se eventualmente ne hai una?
Mi stavo preparando per i Campionati Nazionali di Boulder quindi mi stavo allenando per il boulder, aumentando la mia forza. Ero sicura che la mia resistenza sarebbe migliorata rapidamente una volta che arrampicavo con la corda. La mia dieta è variegata, mangio un sacco di patate dolci, proteine, riso, frutta e verdura!

Avevi già salito il 9a. Cosa rappresenta quindi questo più per te?
Il più rappresenta una porta. In un certo senso, La Rambla mi ha liberata. Salendo il mio primo 9a+, ora mi sento come se avessi aperto una porta che conduce a molte altre avventure molto eccitanti!

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15 anni sono passati da quando Josune Bereziartu è diventata la prima donna a salire una via di 9a. Cosa sai di quella salita e che cosa significa per te?
Ho grande rispetto per Josune Bereziartu. Avevo letto di Josune e delle sue realizzazioni e ammiro la sua dedizione e l’impegno per lo sport.

Come ti vedi rispetto ai climbers maschi? Josune ci ha detto che era felice di essere fonte di ispirazione anche per i maschi.
Sono d’accordo con Josune! Credo che l’ispirazione vada al di là del genere. Sono ispirata da donne e da uomini. Siamo tutti sulla stessa barca; condividiamo una passione e definiamo ciò che è possibile nel nostro sport.

Ultima domanda: che cosa è importante per Margo al giorno d’oggi?
Gentilezza, impegno e generosità sono le cose più importanti per me.

SCHEDA: la falesia Siurana

Tsirku, l’ultima frontiera con gli sci e snowboard

Le tre puntate del film ‘Tsirku’, ovvero lo sci e lo snowboard oltre l’immaginazione sopra il Tsirku Glacier in Canada, con Ralph Backstrom, Hadley Hammer e Samuel Anthamatten.

Sembrano andare contro le leggi della fisica, quelle “creste ondulate di neve” sopra il ghiacciaio Tsirku nel massiccio Saint Elias tra Alaska, British Columbia e lo Yukon. Come fanno ad essere così ripide e, allo stesso tempo, tenere quella imponente massa di neve? A chiederselo sono in tanti. Ad andare a vedere sul campo, nel marzo del 2016, sono stati lo snowboarder statunitense Ralph Backstrom, la sciatrice statunitense Hadley Hammer e la guida alpina svizzera nonché uno dei sciatori più forti ed audaci al mondo, Samuel Anthamatten. Lì in quella inospitale vastità, descritta anche come l’ultima frontiera per lo sci e lo snowboard, è ancora tutto da scoprire. A patto che la montagna lo consenta.

Tsirku Episode 1: No Man’s Land


Tsirku Episode 2: The Drop

Tsirku Episode 3: Corrugated

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08/11/2012 – Samuel Anthamatten e la passione per il freeride

Intervista a Samuel Anthamatten, freerider e alpinista, alla vigilia della serata-evento Evoluzione Verticale, organizzata da New Rock venerdì 9 novembre alle 20.30 al palazzo dei Congressi di Lugano. Di Ellade Ossola.

Orbayu, l’Odissea di Nina Caprez e Cédric Lachat sul Naranjo de Bulnes

Arrampicata: il film Orbayu che documenta gli sforzi dei climber svizzeri Nina Caprez e Cédric Lachat sulla via Orbayu (8c, 500m) Naranjo de Bulnes, Picos de Europa, Spagna.

Nel 2014 lo svizzero Cedric Lachat ha ripetuto Orbayu, l’8c di oltre 500m liberato sul Naranjo de Bulnesdai fratelli Iker ed Eneko Pou nell’agosto del 2009. Durante lo stesso periodo anche Nina Caprez ha provato la via, conosciuta per essere tanto difficile mentalmente quanto fisicamente… Nina però con il massiccio del Picos de Europa ha ancora un conto sospeso: è riuscita a salire tutti i tiri in libera, ma non ha ancora effettuata la ripetizione in giornata.

05/08/2009 – Picos de Europa e Naranjo de Bulnes, arrampicare in Spagna
Il luogo misterioso del quale tutti sembrano aver sentito parlare, ma dove non tanti hanno avuto il coraggio di andare! Sottovalutato e spesso ignorato, il Picos de Europa è il segreto più grande del Nord della Spagna. Il Parco Nazionale comprende un’enormità di cime selvagge di calcare, ed offre ad arrampicatori e alpinisti una ricchezza di vie di tutti gli stili, lunghezze e difficoltà.

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Via Cassin sul Pizzo Badile in inverno. Il report di Luca Godenzi

Alpinismo: il racconto di Luca Godenzi che, insieme a Carlo Micheli, dal 30 al 31 dicembre 2016 ha effettuato una delle rare ripetizioni invernali della Via Cassin sulla parete NE del Badile.

Sicuramente per i suoi canoni, la base del Badile era affollata la mattina presto del 30 dicembre: ben due cordate erano pronte per salire questa celebre parete nordest. Una era quella composta dalla tedesca Ines Papert e dallo sloveno Luka Lindič che, come già riportato, si sono aggiudicati la prima ripetizione della via Nordest Supercombo, la linea che unisce la Via Cassin alla via Memento Mori. L’altra cordata invece era quella composta dai due alpinisti di Poschiavo Luca Godenzi e Carlo Micheli che quel giorno hanno invece salito integralmente la Via Cassin, aperta nell’estate del 1937 da Riccardo Cassin, Vittorio Ratti, Gino Esposito, Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi. Quella di Godenti e Micheli è una ripetizione invernale piuttosto rara, probabilmente nemmeno la decima nella stagione più fredda dopo la prima invernale effettuata nel 1968 dalla cordata italo-svizzera composta da Paolo Armando, Gianni Calcagno e Alessandro Gogna e Camille Bournissen, Michel Darbellay e Daniel Troillet. È stata proprio la Papert a segnalarci la bella salita dei due svizzeri, che quel giorno hanno effettuato quello che loro stessi descrivono come “un vero viaggio nel mondo del dry e del misto moderno, per un alpinismo a 5 stelle, mai scontato e mai banale.” Dopo aver raggiunto la cima avvolti nel buio il 30 dicembre, i due hanno dormito nel Bivacco Redaelli e poi sono scesi verso Bagni del Masino lungo la via normale.


VIA CASSIN IN INVERNO
di Luca Godenzi

Approfittiamo degli ultimi istanti di luce per fare un giro perlustrativo e portare il materiale da arrampicata fino alla base della parete, poi ci ritiriamo nel favoloso locale invernale del Rifugio Sasc Furä, sperduto nella selvaggia Val Bondasca.

In serata veniamo raggiunti dai forti alpinisti Ines Papert e Luka Lindič. Il loro obbiettivo è la Supercombo, un’elegante combinazione tra la Cassin e la Memento Mori, nata da una bella intuizione dei locals Marcel Schenk e David Hefti. Due cordate dirette alla Nordest del Badile lo stesso giorno d’inverno sono sicuramente una coincidenza inusuale, tanto più che nella stagione fredda, la via del ’37 conta meno di dieci ripetizioni in 80 anni.

Un rapido avvicinamento ci porta al colletto che dà accesso alla grande cengia. Seguiamo Luka sul lungo traverso e le rampe di neve che ricoprono il “Diedro Rebuffat”. Al “Primo Bivacco Cassin” inizia la salita vera e propria. Da qui vediamo quello che ci aspetta: un’enorme lavagna compatta, poco strutturata e poco proteggibile, interrotta solo da sporadiche chiazze di ghiaccio.

Ancor più che in estate, durante la stagione fredda risulta evidente la logica dell’itinerario, che sfrutta con astuzia i punti deboli in un deserto di granito, superando gli strapiombi iniziali grazie ad una successione di diedri e traversi. Poi vari raccordi su placche conducono al nevaio centrale e quindi al lungo sistema di camini, che intagliano tutta la parte alta come un enorme colpo d’ascia. Si tratta davvero di una linea magnifica, la “King Line” di questa iconica montagna.

I lunghi periodi di favonio e temperature elevate di fine dicembre hanno privato la parete dello strato di ghiaccio formatosi in autunno, riportandola in larga misura al suo stato originale. E senza ghiaccio, là dove le fessure e le conformazioni finiscono, le placche impongono la loro legge. Diventa d’obbligo un’arrampicata di equilibrio e precisione, un gioco di monopunte su cristalli e spostamenti sempre incerti. Un terreno sul quale le tecniche del misto moderno vanno usate con un po’ di “savoir faire”.

I tiri sono esigenti e bellissimi, le temperature piacevoli. Un’alpinismo da sogno, un vero privilegio! La nostra cordata è ben rodata e funziona alla perfezione, la fiducia riposta nel proprio compagno trasforma l’ingaggio di una via senza facili scappatoie in un’ avventura divertente ed emozionante. Alle soste abbiamo perfino il tempo di rilassarci e fare quattro chiacchiere con Ines e Luka, davvero simpatici. Al nevaio centrale li vedremo scomparire verso sinistra per poi infilarsi rapidamente lungo una stupenda striscia argentata. Noi proseguiamo in dry lungo i tiri di VI fino a guadagnare la base dei camini. Un breve traverso verso sinistra mi dà del filo da torcere, sbaglio la lettura del tiro e riesco a trovare il difficile anche nel facile, un vero genio! Poi finalmente un sottile strato di ghiaccio ci permette di accelerare e progredire facilmente lungo tutto il colatoio, trasformatosi per l’occasione nella goulotte più bella che abbiamo mai salito. “Se fosse a Chamonix, con la funivia che ti porta all’attacco, ci sarebbe la coda…!”

Dietro di noi il cielo diventa color cobalto, prima di sprofondare nel buio più totale. Il nostro mondo si rimpicciolisce ai pochi metri illuminati dalla frontale. A parte i brevi momenti condivisi in sosta, il senso di isolamento diventa totale. Non siamo altro che due minuscoli puntini luminosi alla deriva in un mare di ghiaccio e granito.

Le ultime lunghezze, solitamente facili, sono ricoperte da uno strato di neve inconsistente ed esigono ancora la nostra piena concentrazione. A questo punto una ritirata è davvero fuori discussione, trovare una soluzione che ci porti verso l’alto rappresenta l’unica via di fuga. Decidiamo di seguire i camini per intero, con lunghi tratti improteggibili, fino ad incrociare finalmente lo Spigolo Nord.

Da qui ci dirigiamo verso la vetta. Altri 200m senza i quali questa salita invernale non avrebbe lo stesso sapore. Dalla cima possiamo osservare il formicolio di luci del fondovalle, una vista mozzafiato che non dimenticheremo. Poi ci intrufoliamo nel Bivacco Redaelli e sprofondiamo nei nostri sogni pieni di felicità. Il fatto di aver portato il fornelletto senza nemmeno una cartuccia di gas non riuscirà a scalfire il nostro buon umore: rimarrà soltanto un divertente aneddoto da ricordare di tanto in tanto.

La mattina seguente, la piccola scatola di latta che ci ha ospitato per la notte, viene investita da un’alba dai colori straordinari. Con tutta calma affrontiamo una discesa senza imprevisti, prima di brindare, finalmente, con un’ottima birra.

Pizzo Badile, Parete NE

Via Cassin, 800m, M7
30 dicembre 2016, Luca Godenzi e Carlo Micheli

House Democrats push automakers to rebuff Trump, join California's fuel efficiency deal

Eight House Democrats are pushing automakers to join several fellow vehicle manufacturers in signing a deal with California that would sideline the Trump administration as it works to roll back fuel efficiency standards for vehicles. 

In a letter to 14 automakers on Wednesday, Democrats from the House Sustainable Energy and Environment Coalition pleaded with them to join the deal, calling it “an important alternative to the administration’s proposal to gut public health protections, reduce climate pollution, and create regulatory certainty for automakers.”

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The deal between the California Air Resources Board and Honda, Volkswagen, Ford and BMW of North America gives the companies an extra year to meet standards that are nearly as ambitious as those developed under former President Obama.

Under the July deal manufacturers would produce vehicles that could average 50 mpg by 2026, undercutting efforts by the Trump administration to freeze standards at 37 mpg.

The letter from House Democrats follows an earlier one signed by 30 Senate Democrats that also encouraged other automakers to join the deal.

The National Highway Traffic Safety Administration, which develops the fuel efficiency standards alongside the Environmental Protection Agency, did not immediately respond to request for comment.

The battle between California and the Trump administration over the standards has been a long one. 

The Obama-era standards that Trump seeks to roll back were designed to end dueling federal and state fuel standards.

California has set more rigorous standards of its own for decades, and many states have likewise adopted them — a practice allowed under federal law.

At a June hearing on the topic, several lawmakers encouraged the Trump administration to go back to the negotiating table with California after discussions between the two parties stalled. 

Though unclear if other automakers might be interested in joining the California deal, many have have publicly opposed the Trump administration’s proposal. 

If they do sign on, it could give California greater leverage in its battle with the Trump administration. The House letter was sent to companies ranging from Subaru to Aston Martin.

The Trump administration has argued that lower fuel standards will make cars more affordable, helping consumers purchase new cars that are safer and more fuel efficient than what they are currently driving.

But critics see it as a way to fast track emissions from the largest sector of greenhouse gas emissions in the U.S. as well as a handout to the oil industry.

“A reasonable observer would be forgiven for seeing an Administration so blinded by contempt for its predecessors and so willing to hurt consumers to support oil companies at any cost that it would defy science and common sense to move forward with a proposal with near universal condemnation from stakeholders,” Rep. Paul TonkoPaul David TonkoOvernight Energy: Democrats seek help in appealing to conservatives on climate | Whistleblowers say Interior sidelined scientists | Automakers strike fuel efficiency deal with California in rebuff to Trump Interior whistleblowers say agency has sidelined scientists under Trump Automakers rebuff Trump, strike fuel efficiency deal with California MORE (D-N.Y.) said at the June hearing.

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FDA proposes graphic images to appear on cigarette packs

The Food and Drug Administration (FDA) on Thursday proposed graphic warning labels that would appear on cigarette packs with ominous messages about the health risks associated with smoking. 

The 13 images, if approved, would represent the most significant changes to cigarette labels in 35 years, according to the FDA.

One warning label features a photo of a woman with a large lump on her neck next to text that reads “WARNING: Smoking causes head and neck cancer.” 

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Another image shows a pair of feet with missing toes, with the message “WARNING: Smoking reduces blood flow to the limbs, which can require amputation.” 

“Given the extreme risks cigarette smoking poses to the public health, new proposed warnings of this type are critical to promote greater understanding of the risks associated with cigarette smoking,” said Mitch Zeller, director of the FDA’s Center for Tobacco Products.

The proposed images would cover half of the fronts and backs of cigarette packages and must also cover at least 20 percent of cigarette advertisements.

The FDA first issued graphic warning labels in 2011, after being directed to by Congress in 2009, but they were blocked in court after five tobacco companies sued, arguing it violated their First Amendment rights. 

The FDA said it would issue new regulations and create new labels, but was sued in 2016 by health groups who argued the agency wasn’t moving quickly enough to comply with the law. 

Legal challenges by tobacco companies could further delay the warning labels, which are supposed to appear on cigarette packs by the summer of 2021. 

A spokesperson for R.J. Reynolds Tobacco Company, which sued the FDA over its graphic warnings in 2011, said it is “carefully reviewing” the latest proposal.

“We firmly support public awareness of the harms of smoking cigarettes, but the manner in which those messages are delivered to the public cannot run afoul of the First Amendment protections that apply to all speakers, including cigarette manufacturers,” the spokesperson said. 

Anti-smoking advocates noted that tobacco companies have a long history of suing to block regulations that could adversely impact the industry. 

“Anytime the Food and Drug Administration does something effective that will reduce tobacco use, the tobacco industry will sue,” said Erika Sward, assistant vice president of national advocacy for the American Lung Association. 

Research shows the current warnings that appear on cigarette packs — small texts with no graphics that detail the risks of smoking —  have become “virtually invisible” to consumers. 

The proposed graphic warnings are intended to be more noticeable, easier to understand and easier to remember, the FDA said. 

While cigarette smoking rates have declined in the U.S. over the past several decades, more than 34 million adults still smoke. 

“The U.S. is falling behind the world when it comes to graphic warning labels, and frankly in other areas to reduce tobacco use,” Sward said. 

“With these kinds of hard-hitting graphic warning labels, we will be catching up with what has been effective around the world in dozens of other countries.”

Equal pay mediation between US Soccer, USWNT breaks down

Negotiations between U.S. Soccer and the U.S. women’s national team (USWNT) over the team’s demands for equal pay broke down Wednesday without a resolution, according to Yahoo News.

Molly Levinson, spokeswoman for the USWNT in their lawsuit, said that while the team entered talks “full of hope,” “we must conclude these meetings sorely disappointed in the Federation’s determination to perpetuate fundamentally discriminatory workplace conditions and behavior.”

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U.S. Soccer countered that the team’s inflexibility was to blame for the lack of progress.

“We have said numerous times that our goal is to find a resolution, and during mediation we had hoped we would be able to address the issues in a respectful manner and reach an agreement,” he said.

“[I]nstead of allowing mediation to proceed in a considerate manner, plaintiffs’ counsel took an aggressive and ultimately unproductive approach that follows months of presenting misleading information to the public in an effort to perpetuate confusion,” he added.

Team captain Megan Rapinoe addressed the stalemate on “The Today Show” Thursday, saying, “When they’re ready to have a serious conversation about equal pay I think conversations will go better.”

The talks followed a March lawsuit by 29 USWNT players that alleged “systemic” pay discrimination on the basis of gender by the U.S. Soccer Federation. The plaintiffs cited lower bonuses and inferior travel accommodations compared to their male counterparts.

Calls for equal pay have grown louder since the team’s fourth World Cup victory this summer.

The U.S. National Soccer Team Players Association has announced its support of the lawsuit, slamming a claim by U.S. Soccer that USWNT was paid more than the men’s team as “false accounting.”

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Gibraltar releases Iranian tanker despite US move to block it

Gibraltar is releasing an Iranian oil tanker it detained in July despite a last-minute effort by the United States to block the release.

Gibraltar’s chief minister said Thursday that the release of the vessel, Grace 1, was approved after receiving written assurances from Tehran the ship would not be used to violate sanctions.

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“In light of the assurances we have received, there are no longer any reasonable grounds for the continued legal detention of the Grace 1 in order to ensure compliance with the EU Sanctions Regulation,” Chief Minister Fabian Picardo said in a statement.

“The Grace 1 is therefore now released from detention under the Sanctions Act by operation of law as confirmed this afternoon by the Chief Justice of the Supreme Court,” he added.

Authorities in Gibraltar revealed hours earlier that the Justice Department had applied to seize the tanker. The department told The Hill on Thursday morning it did not have any comment regarding its request.

In his statement, Picardo described the U.S. effort as separate from Thursday’s decision.

“Separately, the United States Department of Justice has requested that a new legal procedure for the detention of the vessel should be commenced,” he said. “That is a matter for our independent Mutual Legal Assistance authorities who will make an objective, legal determination of that request for separate proceedings.”

The detention of the Grace 1 in early July was a key flashpoint in escalating tensions with Iran.

The Iranian-flagged tanker was detained off the coast of the British territory of Gibraltar over allegations it was smuggling oil to Syria in violation of European Union sanctions.

Iran slammed the detention as an act of “piracy” and accused Britain of acting on behalf of the United States.

A couple weeks later, Iran seized the British-flagged Stena Impero as it was transiting the Strait of Hormuz in what was widely seen as retaliation for the Grace 1.

The ship seizures added to already heightened tensions stemming from the Trump administration’s tightening of sanctions on Iran and the country’s decision to breech two key limits of the 2015 nuclear deal. 

The back-and-forth between the United States and Iran over the past few months has included Tehran shooting down a U.S. surveillance drone, President TrumpDonald John TrumpGibraltar releases Iranian tanker despite US move to block it Warren leads Democratic field by 5 points in Wisconsin: poll Stephen Colbert on Trump: ‘He’s trying to invite us into this madness’ MORE coming within minutes of launching a military strike on Iran, the U.S. military downing an Iranian drone and attacks on oil tankers near the Gulf that the United States has blamed on Iran.

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Warren: DOJ should pay 'close attention' to media mergers

Sen. Elizabeth WarrenElizabeth Ann WarrenWarren leads Democratic field by 5 points in Wisconsin: poll The danger of using race and politics to declare guilt or innocence Harris wins endorsement of former CBC Chair Marcia Fudge MORE (D-Mass.), who is running for president, is calling for federal regulators to look more closely at a wave of mergers involving entertainment giants.

“First Disney acquired 21st Century Fox. Now CBS and Viacom are merging. Consolidation raises serious concerns for consumers, employees, and the entire sector. The Department of Justice should be paying close attention,” Warren tweeted Thursday.

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The planned CBS-Viacom merger, announced Tuesday, would result in an entertainment conglomerate bringing in more than $28 billion in revenue.

In another high-profile merger earlier this month, Gannett and Gatehouse, the two largest newspaper companies in the nation, announced they would combine.

Warren has frequently warned that consolidation among America’s biggest companies that may run afoul of antitrust laws, often specifically addressing the tech sector.

In March, the Massachusetts senator published a plan to break up major tech companies like Google, Facebook and Amazon, arguing their market domination has stifled competition.

“As these companies have grown larger and more powerful, they have used their resources and control over the way we use the Internet to squash small businesses and innovation, and substitute their own financial interests for the broader interests of the American people,” Warren wrote in a March blog post.

An August poll found that 68 percent of respondents believed such giants should be subject to federal antitrust reviews, and 67 percent said they had reduced competition in the market.

Legati da intrepida passione: a Sondrio la mostra fotografica delle Guide Alpine della Lombardia

Mercoledì 3 maggio presso il Castello Masegra di Sondrio si inaugurerà la mostra fotografica Legati da intrepida passione. Realizzata dal Collegio regionale Guide Alpine Lombardia, la mostra si inserisce nel progetto AAA Museum Hub – Avventura, Alpinismo, Arrampicata e sarà esposta fino al 4 giugno.

Un’esposizione fotografica realizzata dal Collegio regionale Guide Alpine Lombardia dedicata allo speciale rapporto che unisce Guide e clienti in montagna. “Legati da intrepida passione – I mille volti dell’avventura in ambiente verticale raccontati in cento scatti delle Guide alpine al lavoro” si inaugura il 3 maggio, presso il Castello Masegra di Sondrio: saranno presenti il presidente delle Guide lombarde Fabrizio Pina e l’Assessore alla Cultura e all’istruzione Marina Cotelli.

L’esposizione fotografica porta in scena 100 scatti che colgono l’essenza della professione: la trasmissione della conoscenza dell’andare per monti ma anche la condivisione di esperienze uniche, perché sempre diverse, con “clienti” che sono anche compagni di avventura e col tempo amici.

“Nella veste di Guida alpina ho attraversato e scalato montagne di ogni continente con ‘compagni – clienti’ non meno interessanti dei mille paesaggi che stavo attraversando – ha spiegato Jacopo Merizzi, curatore della mostra per il Collegio lombardo delle Guide – colleghi d’avventura dai cento volti con cui ho condiviso gioie e dolori, spaventi e dubbi, successi e scoperte: sensibilissimi come me al fascino dell’ignoto, alla natura più selvaggia ed esclusiva. È grazie a loro se noi Guide possiamo dedicarci alla montagna, all’esplorazione e all’avventura, ed è per questo che a loro abbiamo voluto dedicare questa mostra fotografica.”

La mostra, ad ingresso gratuito, è esposta in via de Capitani, 5 dal 3 maggio al 4 giugno e si inserisce nel progetto “AAA Museum Hub – Avventura, Alpinismo, Arrampicata” che aprirà proprio al Castel Masegra di Sondrio nella primavera del 2018 e che vede tra i suoi partner lo stesso Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia, il Comune di Sondrio, la Fondazione Cariplo e il Politecnico di Milano.

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L’inaugurazione è aperta a tutti e si terrà il 3 maggio alle ore 18.