Nuove discese con gli sci in Dolomiti per Simon Kehrer & Co

Due nuove discese con gli sci nel gruppo del Fanes, Dolomiti: il 20/03/2014 Simon Kehrer, Paul Willeit e Albert Palfrader hanno sceso la parete NNE del Sas de Crosta (Monte Pares), mentre il 14/04/2014 Simon Kehrer e Roberto Tasser hanno sceso la parete NNE del Sas dle Diesc (Sasso delle Dieci). Il report di Franco Mucchietto.

Arriva lentamente il caldo ma per alcuni non è facile mettere via gli sci, perché in alcune zone le condizioni della neve pare siano ancora ottime… Specialmente in Dolomiti, dove la guida alpina Simon Kehrer e compagni sono andati a segno con tre belle discese degne di nota, la prima il 20 marzo dal versante NNE del Sas de Crosta (Monte Pares), la seconda il 14 aprile dal versante NNE del Sas dle Diesc. E la terza? E’ stata effettuata domenica scorsa, e per quella rimandiamo quindi ad un altro momento, dopo questo racconto scritto dall’amico di Simon, Franco Mucchietto.

INTENSE EMOZIONI NEL MAGICO MONDO CHE CIRCONDA LA VALLE DI FANES
di Franco Mucchietto

Monte Pares 2396m – prima discesa con gli sci
Il Monte Pares (per i Marebbani Sas de Crosta) si erge a Sud Ovest di S. Vigilio di Marebbe, Simon Kehrer aveva individuato da tempo una via di possibile discesa con gli sci dalla sua cima, versante nord nord est. E’ una linea marcata e ben visibile dal centro di San Vigilio di Marebbe e a parere dei protagonisti molto fascinosa. L’inizio del 2014 in quanto a neve, è stato eccezionale e ha contribuito a coprire in modo compatto la via discesa.

Partenza di prima mattina dalla cosiddetta spiaggetta di Ciamaor con sci e pelli di foca, fino al panoramico Jú de Rit, da qui la salita si inerpica per ripidi pendii esposti verso Sud-Ovest fino a raggiungere la Cresta. La vista dalla cima, poco sopra la croce è spettacolare e ripaga la faticosa salita. La discesa parte da 100m sotto la cima per il versante Nord, imboccando uno stretto e ripido canalino che va ad allargarsi progressivamente. Dopo circa 150 metri si arriva su un piccolo pendio, si riprende la discesa verso Ovest entrando in uno stretto avallamento molto evidente e giù per altri 150m, fino ad un salto di misto roccia ghiaccio di circa 15m.

Il superamento dello stesso si realizza in arrampicata, per riprendere poi con gli sci giù per altri 150m, fino ad arrivare ad un grosso blocco incastrato. Sul lato sinistro dello stesso è stata attrezzata una sosta per una calata a corda doppia per 25 metri; subito dopo altri 50 m a tornante ma con ramponi, causa uno strato molto compatto e ghiacciato della neve. Dopo questa interruzione giù ancora con gli sci, attraverso uno stretto collo di bottiglia e tenendosi a destra, si arriva al tratto finale più facile per prati e boschi, fino all’arrivo sulla pista a fondo a valle.

Data: 20 Marzo 2014
Protagonisti: Simon Kehrer guida alpina Paul Willeit e Albert Palfrader
Sviluppo totale della via: 1150m
Pendenza del percorso con gli sci: 50°
Difficoltà complessiva della discesa
: 5.1 / D / E3
Difficoltà su roccia: 2°/3° per 15m di misto roccia e ghiaccio

Sasso delle Dieci – Sass dles Diesc 3026m – Seconda discesa con gli sci
Il Sass dle Diesc si trova a Sud/Sud Est dal paese di La Valle.
Dalla cima del Sass de Crosta, Simon Kehrer aveva individuato un’altra allettante via di discesa dal Sass dles Diesc, versante nord nord est.

La partenza avviene da Spescia una contrada di La Valle, con sci e pelli di foca verso la forcella di Sant’ Antonio quindi, attraverso il ripido versante Est del Sas dles Nö fino all’dorsale. Tolte le pelli, con gli sci in discesa per circa 150m, si arriva sulla cima del Col Toronn e quindi a seguire una classica di sci alpinismo, fin sotto la muraglia del Sass dles Diesc. La cima poi, si raggiunge arrampicando per 50m seguendo la via ferrata. La discesa con gli sci parte dalla cima, esattamente dalla croce si segue un canalino per circa 100m fino ad un salto di ghiaccio vivo. Per superare questo in corda doppia prima per 60m e poi per altri 40m su uno terrazzino, da qui con un’altra calata di 60 metri fino a raggiungere il pendio. Dal pendio quindi, giù con gli sci su pendenze spettacolari, immersi in un ambiente quasi mistico e impressionante su neve primaverile fino a un canalino stretto, facilitati dall’alto grado di innevamento, fino ai Prati di Armentara. Infine la parte in discesa più facile per prati per ritornare a Spescia.

Data: 14 Aprile 2014
Protagonisti: Simon Kehrer guida alpina e Roberto Tasser
Lunghezza del percorso: 1500m
Pendenza: tratti 45 / 55°
Difficoltà complessiva della discesa: 5.2 / D / E4

Ringraziamenti: Un particolare ringraziamento va alle società Vaude, Edelrid e Scarpa che hanno sostenuto i protagonisti con loro materiale.

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Jelly Deals: Play-Asia launches Black Friday sale early

A note from the editor: Jelly Deals is a deals site launched by our parent company, Gamer Network, with a mission to find the best bargains out there. Look out for the Jelly Deals roundup of reduced-price games and kit every Saturday on Eurogamer.

We’re about two weeks away from Black Friday 2017 kicking off in earnest but, as we all know, no retailer can actually wait for Black Friday to happen before putting at least some deals up ahead of the day itself.

Play-Asia enters the ring as one of the first online retailers to do it this year, as the site has launched its Black Friday sale today (it lasts until November 30th). This range includes everything from electronics to toys to digital downloads and games with up to 75 per cent off the lot and more products added each week all the way through the Black Friday period. Play-Asia being what it is, it might be a good chance to pick up a Japan-only release of a game or bit of merch you’ve had your eye on.

At the launch of the sale range, here’s a look at some of the highlights so far. Keep in mind that while Play-Asia ships internationally, your shipping costs may vary depending on where you are:

Games

  • Sonic Mania Collector’s Edition on Xbox One and Switch for ?69.79 / $89.99
  • Bravely Second End Layer Deluxe Collector’s Edition on 3DS for ?54.28 / $69.99
  • Puyo Puyo Chronicle Anniversary Box on 3DS for ?42.65 / $54.99
  • Dark Souls 2 Collector’s Edition on Xbox 360 for ?46.53 / $59.99
  • Overwatch Collector’s Edition on Xbox One for ?77.55 / $99.99

Games Black Friday Sale from Play-Asia

Toys and ‘Lifestyle’

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  • Persona 5 Official Art Book for ?27.14 / $34.99
  • Nier Automata CD soundtrack for ?23.26 / $29.99
  • Persona 5 CD soundtrack for ?31.01 / $39.99
  • Pok閙on Tea Party Big Plush: Pikachu Ice Cream for ?11.63 / $14.99
  • Monster Hunter Arrange Variety Pack (Limited Edition) for ?27.91 / $35.99

Toys and Lifestyle Black Friday sale from Play-Asia

Electronics

  • SanDisk Ultra MicroSDXC 200GB card for ?56.61 / $72.99
  • Anker Powercore+ 10050 with quick charge for ?25.59 / $32.99
  • SteelSeries Arctis 7 headphones for ?106.24 / $136.99
  • Google Chromecast 2 for ?30.24 / $38.99
  • JBL Pulse 3 Bluetooth Speaker for ?155.10 / $199.99

Electronics Black Friday sale from Play-Asia

That’s a whole batch of the offers available right now, though as previously mentioned, more and more products will be added to the range over the coming weeks, so be sure to check back. Alternatively, you can keep an eye on our own Black Friday deals coverage, where we’ll be keeping everything as up to date as humanly possible through the month.

Bullock e Boswell e le difficili vie di ghiaccio e misto in Canada

Gli alpinisti britannici Nick Bullock e Greg Boswell sono attualmente nelle Rockies Canadesi dove hanno ripetuto una serie di vie di ghiaccio e misto, difficili e raramente ripetute.

Nick Bullock e Greg Boswell hanno iniziato la loro stagione invernale alla grande con una ripetizione della bellissima The Maul (M7) situato su Wedge Peak, seguita subito dopo da Man Yoga sulla Stanley Headwall. La prima libera di questa via risale al 2011 da parte dei canadesi Jonny Simms e Jon Walsh, e gli inglesi hanno affrontato ghiaccio sottile nella parte alta visto che la stagione è appena iniziata e non tutto si è ancora formato. Bullock ha descritto questi 250m gradati M8 come “una via eccezionale e memorabile.”

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I due si sono poi diretti verso l’ Icefields Parkway e il Monte Patterson dove hanno ripetuto la spettacolare Rocket Man. Aperta nel 1999 da Dave Thomson, Kefira Allen, Eric Dumerac e Raphael Slawinski e gradata VI M7+ WI5+, questa linea di 350m sale una serie di candele sospese e roccia molta friabile. Comprensibilmente viene ripetuta raramente e la sua salita da parte di Bullock e Boswell ha fatto notizia, specialmente in Canada.

L’ultima salita di rilievo è la terza e la quarta ripetizione della Victoria’s Secret Deviation, aperta ancora una volta dall’infaticabile Slawinski sulla Stanley Headwall. E proprio questa via di 50m, che segue una sottile e difficile fessura verticale protetta in puro stile trad, era uno dei motivi principali per cui Boswell si è recato in Canada. Boswell è riuscito a salire questo M7+ a-vista, poi si è calato e ha tolto tutte le protezioni e Bullock ha ripetuto la via in stile flash.

I due rimarranno in Canada per un’altra settimana e per saperne di più su queste, e le nuove salite che verranno, visitate: nickbullock-climber.co.uk e gregboswell.co.uk

Comunicazione di ritiro volontario – Wild Country Classic Rocks e Anodised Rocks

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Wild Country per il ritiro volontario di alcune partite di dadi da roccia Wild Country Classic Rocks e Anodised Rocks.

Per la sicurezza dei nostri clienti, ci vediamo costretti a emanare il presente ritiro con effetto immediato di alcune partite di dadi da roccia Wild Country Classic Rocks e Anodised Rocks.

Se siete in possesso di dadi da roccia Wild Country Classic Rocks e/o Anodised Rocks, acquistati a partire da gennaio 2010, siete pregati di leggere attentamente il presente comunicato e seguire le istruzioni “Identificare il prodotto”, per sapere se il prodotto provenga da uno dei lotti difettosi.

Motivo del ritiro:

A seguito di un recente guasto nell’utilizzo di Classic Rock, che fortunatamente non ha causato feriti, sono state condotte un’indagini approfondite e un programma di prove su larga scala. I test, eseguiti su un campione di oltre 17,000 Rocks, hanno rilevato unità che non raggiungono la resistenza nominale. La resistenza nominale dei Rocks varia, a seconda delle dimensioni, da 4kN a 12kN. In un numero molto limitato di casi il carico al momento del guasto era al di sotto dell’unità di resistenza nominale, e in alcuni casi inferiore a 7kN; un carico di punta che potrebbe venire raggiunto durante una caduta.
Con tutta probabilità, il problema rilevato si presenta nella partita di Classic Rocks JBE. Non si può in ogni caso escludere con certezza che altre partite e gli Anodised Rocks siano ugualmente interessati, per questo si è deciso di ritirare tutte le unità con i numeri di lotto riportati sotto.

Poiché la sicurezza dei colleghi arrampicatori e alpinisti e dei clienti è sempre la prima priorità, è stato deciso di ritirare tutti i Rocks riportanti i numeri di lotto identificati.
Ci scusiamo per l’inconveniente e ringraziamo anticipatamente per la collaborazione e l’aiuto a individuare il maggior numero di Rocks interessati.

Identificare il prodotto:
I prodotti interessati dal presente ritiro sono Classic Rocks e Anodised Rocks con i seguenti codici di lotto; AG AH BII JBE

>>> TUTTE LE INDICAZIONI PER IL RITIRO VOLONTARIO <<<

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Progetto Icaro: iniziano i freeride camps

Inizia con tre freeride camps il Progetto Icaro, l’iniziativa nata da un’idea di Corrado “Icaro” De Monte, per avvicinare e sensibilizzare i giovani sulla sicurezza in montagna.

Il “Progetto Icaro” nasce da un’idea del compianto Corrado “Icaro” De Monte, non che Zio Icaro, il quale ha sempre voluto avvicinare i giovani alla pratica del Freeride in modo sicuro, puntando sull’educazione piuttosto che sui divieti, puntando anzitutto sulla prevenzione e poi sulla pratica nell’utilizzo dell’ARTVA sonda e pala. Per questo motivo l’Associazione, gli amici di Icaro e le Guide Alpine del “Progetto Icaro”, hanno deciso di organizzare delle giornate in cui la prevenzione e la conoscenza della montagna siano le basi per i giovani

Karin Pizzinini, portavoce del Progetto Icaro spiega “Icaro ci teneva moltissimo ai ragazzi che sempre di più si appassionano al Freeride, e per questo l’Associazione si prodiga per fornire loro le giuste nozioni affinché conoscano la montagna, la neve ed i suoi pericoli e sappiano comprenderli per affrontarli ed evitarli. Questo è reso possibile grazie all’aiuto fornito delle molte Guide Alpine e dai tanti professionisti della montagna e della neve amici di Icaro.”

Queste le tappe ad oggi:
– sabato 30 Novembre presso Passo San Pellegrino (TN) durante l’evento Safe & Ride (l’evento durerà da sabato 30 novembre a domenica 1 dicembre)
– domenica 8 dicembre a Bormio (SO)
– sabato 14 dicembre al Col Galina (BL)
– coming soon…

Maggiori info saranno disponibili a breve.

La giornata di sabato 30 Novembre, la prima sarà dunque organizzata nel seguente modo: alle ore 10 e alle ore 14 i riders scieranno con le Guide Alpine del “Progetto Icaro”.

Le iscrizioni potranno essere fatte sul posto (o a info@skiersempire.com). Sono gratuite per gli under 21 e a pagamento (€ 15) per gli altri, gli introiti verranno destinati all’Associazione “Progetto Icaro”.

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Cascate di ghiaccio in Val d’Avio

Francesco Cappellari ci invita a scoprire le cascate di ghiaccio in Val d’Avio, Gruppo dell’Adamello.

Questa valle appartiene al versante settentrionale del gruppo dell’Adamello. È un luogo che in inverno assume caratteristiche eccezionali per i cascatisti essendo rivolta a nord e di altitudine superiore ai 2000 metri. Le cascate che si formano sono caratterizzate spesso da grandi spessori di ghiaccio e sono arrampicabili da dicembre a marzo se le condizioni di innevamento ne permettono l’accesso.

L’isolamento che si vive nella stagione invernale in questa valle spettacolare è sicuramente dovuto al suo lungo avvicinamento e all’eventuale bivacco presso malghe sprovviste di qualsiasi comodità.

Particolare attenzione va data alle condizioni della neve poiché il sentiero di avvicinamento, le cascate e le discesa possono essere esposte al distacco di slavine. Consigliabile l’approccio con gli sci. Le strade di accesso sono identiche alla Val Paghera; il paese di partenza in valle è

Raggiungere il paese Temù in Val Camonica. Da Temù ci si inoltra per una strada che conduce ad una centrale dell’Enel. Poco prima parte a sinistra un’evidente stradina con segnaletica per il Rifugio Garibaldi. Si segue la stradina, incontrando le prime cascate. In seguito essa si sposta sulla sinistra orografica e con diverse svolte arriva alle costruzioni Enel del primo lago. Seguire ora il sentiero che percorre la sinistra orografica dei laghi oltrepassando la diga tra il 2°e il 3°lago. Poco dopo sulla destra si scorge Malga di Mezzo (2,30 h.).

Nome

Grado

Lunghezza

Zeta la Formica

II 4

70m

Si sfrutta un diedro di ghiaccio sulla sinistra (90°), attraversare decisamente a sinistra sotto un tetto roccioso fino alla sosta (SR spit). Si torna a destra per superare un breve tratto verticale e continuando in traverso quindi verticalmente immettendosi in una goulotte con passi di misto Voyage

7IV 4

400m

Si sale per due brevi lunghezze di ghiaccio poco spesso e delicato e per un corto nevaio sotto un grande salto (SR spit). Si sale la cascata (55 m SR spit). Si entra in un caratteristico canale che con brevi saltini di ghiaccio porta sotto l’ultima parte dell’itinerario. Un bel risalto fa approdare ad una sosta (SR spit). Altri 15 metri di ghiaccio portano ai nevai superiori. Crepuscolo Glaciale

III 4+

60m

Dalla Malga di Mezzo attraversare la diga, scendere verso il secondo lago e raggiungere la cascata Cascata della Madonnina

IV 6

120m

Bellissima e difficile cascata che somma un’estrema difficoltà tecnica ad un’impressionante struttura inizialmente staccata dalla roccia, per finire con un candelino che nasce da un tetto.
Cascata della Funicolare

III 4

170m

Cascatone imponente che incombe sul terzo lago. Offre una salita di impegno ambientale non indifferente con un tratto verticale da non sottovalutare; è abbastanza sicura e riparata dalle slavine.
Sorgente Azzurra

III 4+

80m

Cascata sempre ben formata e che si consiglia di abbinare con la Madre poiché l’attacco è sulla via di discesa di quest’ultima.
Madre

III 4

160m

Bellissima e difficile cascata che somma un’estrema difficoltà tecnica ad un’impressionante struttura inizialmente staccata dalla roccia, per finire con un candelino che nasce da un tetto.
Pilastro della Malga

III 4

90m

È l’evidente cascata azzurra a destra della Madre.
Cascata di Mezzodì

III 3

75m

Si presta come primo approccio alla Val d’Avio in quanto, essendo breve ed abbastanza semplice, si può scalare dopo il lungo approccio dall’auto.
Cascata del Secondo Lago

III 4+

70m

Salire al centro o a destra della cascata (40 m 80°90°75° SG). Si prosegue per una corta lunghezza fino a che si può obliquare a destra verso degli alberi da cui ci si può calare (30 m 65°SA). Discesa: dall’abete più grande (cordino) ci si cala con una corda doppia di 50 metri sul canalone d’attacco.

Cartografia:
Kompass 71 1:50000 Adamello – La Presanella
Kompass 107 1:50000 Ponte di Legno – Val Camonica

Bibliografia
Ghiaccio Verticale Vol.1
400 cascate di ghiaccio delle Alpi Bresciane, del Trentino Occidentale e dell’Alto Adige di Francesco Cappellari

Fred Nicole e Toni Lamprecht: nuovi boulder in Patagonia

Lo svizzero Fred Nicole ed il tedesco Toni Lamprecht hanno aperto una serie di nuovi boulder attorno a El Chalten in Patagonia, tra cui spicca Larten 8B.

Quasi tutti gli arrampicatori che si recano ad El Chalten in Patagonia sognano di salire il Cerro Torre, il Fitz Roy o qualche altra bellissima cima di questa affascinante parte del Sud America. Non è il caso dello svizzero Fred Nicole e del tedesco Toni Lamprecht che, da veri boulderisti, hanno appena trascorso un mese in Patagonia per viaggiare e per fare boulder sui massi attorno a El Chalten.

A dire il vero il boulder "alla fine del mondo" non è una cosa nuova e soprattutto negli ultimi anni gli alpinisti, mentre aspettavano le famose finestre di bel tempo per poter salire le vie lunghe in montagna, si sono mantenuti in forma aprendo numerosi blocchi.
Nicole e Lamprecht sono riusciti a liberare alcuni nuovi boulder, come El Condor e La Barba del diablo per Lamprecht e, per Nicole, El Galeon e Larten. Quest’ultimo, il cui nome nel linguaggio della popolazione locale Tehuelche significa "roccia della pioggia", si attesta attorno a V13/8B. Un nome azzeccato visto che ogni tentativo di Fred era sempre preceduto dalla pioggia!

Clicca qui per una mini-guida dei nuovi boulders: pataclimb.com/boulders.html

13/08/2012 – Fred Nicole, l’intervista boulder
Intervista al leggendario boulderista e arrampicatore svizzero Fred Nicole.

Click Here: brisbane lions guernsey 2019

Isole Lofoten 2013 – nuove vie in Norvegia

Il report di Helmut Gargitter del viaggio arrampicata alle Isole Lofoten, Norvegia, assieme a Simon Kehrer, Federico Pisani, Ivan Calderon e Fernando Gonzales Rubio.

Nei mese di luglio e agosto 2013 un gruppo internazionale, composto da Simon Kehrer e Helmut Gargitter (Italia), Federico Pisani e Ivan Calderon (Venezuela) e Fernando Gonzales Rubio (Colombia), si è recato ad arrampicare nelle isole Lofoten, nel Nord della Norvegia. Le numerose pareti selvagge e verticali delle isole Lofoten, infatti, offrono a climber motivati ancora molto spazio e possibilitá di aprire vie nuove. Così in 3 settimane di permanenza il team è riuscito a salire due vie nuove e a ripetere alcune stupende vie classiche. Il meteo è stato generoso e la scalata è stata avvantaggiata anche dal fatto che in questa latitudine a Nord e in questa stagione non esiste notte.

Siamo riusciti a salire una via nuova nella parete Sud – Ovest del Gaitgaljen 1085m. Giá nel 1997 un gruppo italiano aveva salito qui una via nuova fino ca. 2 tiri sotto la vetta. Quindi, nel 2011, con Pauli Trenkwalder e Renato Botte, anche noi abbiamo salito la parte centrale della parete arrivando fino al 5° Tiro. Poi, per mancanza di uno spit, non siamo riusciti a fare un pendolo verso sinistra dove continuava la linea logica e fattibile. Così, quella volta, ho dovuto calarmi su un Friend. Solo quest’anno siamo riusciti nella salita completa della esposta e ripida parete di 350m sopra l’ Austnesfjorden. Assieme a me c’erano Simon, Federico, Ivan e Fernando. La via che abbiamo chiamato “Trolls meets latinos” offre un’arrampicata varia dalle fessure fino a diedri strapiombanti su un’ottima roccia granitica. Le difficoltá dichiarate sulla relazione sono state adeguate alla gradazione norvegese, un 7/7+ nella scala norvegese che da noi sarebbe un 7a. La via è stata attrezzata soltanto alle soste con spit mentre nei tiri è “clean” e bisogna proteggersi con friends e nut. Siccome il Gaitgaljen è una delle montagne piú alte delle isole Lofoten spesso è coperta da fitte nubi, per cui le fessure rimangono per parecchio tempo bagnate. Per questo consigliamo ad eventuali ripetetitori di aspettare almeno due giornate di bel tempo prima di salirla.

Un’altra prima salita e riuscita allo stesso team è quella sul Breiflogtinden 750m situato in fondo al Kirkefjord. Questa magnifica cima a forma di ago si nota già dal lontano paese di Reine, ed è stata salita per la prima volta esattamente 100 anni fa lungo la parete ovest. La nostra via, che abbiamo chiamato “One hundred Years later”, è sicuramente una delle piú belle vie delle isole Lofoten con una serie di fessure perfette di ogni tipo e larghezza che portano, dopo oltre 500 metri, in cima al Breitflogtinden. Tranne un tiro anche questa via è stata salita clean assicurandosi con protezioni mobili. La via è stata gradata nella scala francese con 7a+ oppure nella scala norvegese 7+. La discesa si puó effetuare in doppia lungo la via.


26/09/2013 – Solo noi e il vento. Avventure verticali oltre il circolo polare artico

Il report del bellissimo viaggio arrampicata lungo le vie del Nord, tra il mare e le pareti delle isole Lofoten (Norvegia). Di Giovanni Zaccaria ed Alice Lazzaro.

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Arrampicata e allenamento: i cinque errori più comuni

Il video girato da Christian Core con il Dott. Kelios Bonetti che spiega i cinque errori più comuni commessi in allenamento che possono comportare problemi ed infortuni.

Non c’è niente di peggio che allenarsi male e poi, di conseguenza, farsi male. Un infortunio può causare mesi di stop e, come sempre, la miglior cura è la prevenzione. Per questo il Dott. Kelios Bonetti, medico chirurgo, specialista in ortopedia e traumatologia, esperto in patologia arrampicatoria spiega in questo video quali sono i cinque errori più comuni e come evitarli. Da conservare!

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Groenlandia 2014 e Isola di Baffin: l’arrampicata attorno a Gibbs Fjord per Favresse, Ditto e Villanueva

Il racconto finale della spedizione Groenlandia 2014 di Nicolas Favresse, Olivier Favresse, Ben Ditto e Sean Villanueva. In questo ultimo aggiornamento la tappa a Gibbs Fjord all’isola di Baffin.

Terza ed ultima puntata di Nicolas Favresse che ci racconta l’ultimo atto dell’esplorazione in Groenlandia realizzata con suo fratello Olivier, Ben Ditto e Sean Villanueva. Un ultimo capitolo, che si svolge nello Gibbs Fjord, dove si parla di un incontro con un orso polare e di altre nuove vie. Infine l’elenco delle nuove vie salite dalla spedizione, tutte senza uso di spit e chiodi.


GROENLANDIA 2014 – GIBBS FJORD
di Nicolas Favresse

Come potremmo descrivere la sensazione della prima doccia in più di due mesi? Hmmm… Eh sì… Abbiamo appena raggiunto la civiltà in Groenlandia. Queste ultime 3 settimane sono state molto emozionanti per tanti motivi! Arrampicata avventurosa, un incontro ravvicinato con un orso polare (senza nulla per difenderci) ed uno spaventoso ritorno in Groenlandia in mezzo ad una forte tempesta di neve e onde enormi! Con questo tipo di viaggio l’avventura sembra non finire mai, finché appunto non ti trovi sotto quella doccia calda. E questo rende la doccia ancora migliore!

Quindi, tre settimane fa siamo partiti da Sam Ford Fjord per esplorare lo Gibbs Fjord. Finalmente le intense condizioni meteorologiche a Sam Ford Fjord sono migliorate, permettendoci di vedere un po’ di blu nel cielo. E’ stato molto piacevole prendere il sole sul ponte, godendo lo scenario magico delle montagne, le big walls , i ghiacciai e gli iceberg galleggianti intorno ai fiordi. Tuttavia, essendo all’inizio di settembre, le temperature diminuivano di giorno in giorno, in proporzione alla superficie del nostro corpo sulla quale volevamo spalmare la protezione solare. E’ incredibile come si possa viaggiare per giorni in queste acque assolutamente senza vedere segno di altri esseri umani.

In questa fase dovevamo stare attenti e usare il motore il meno possibile per non rimanere senza carburante. Così abbiamo veleggiato, anche quando non c’era molto vento, solcando lentamente le acque mentre cercavamo le pareti che facevano per noi. Finalmente abbiamo trovato il posto giusto: lo Gibbs Fjord, pieno di imponenti pareti, gran parte delle quali mai salite prima. La nostra attenzione è subito stata catturata da una bella, lunga cresta nord. A dire il vero c’erano un sacco di pareti esposte a sud, ma per qualche motivo l’obiettivo più interessante ci sembrava quella parete nord che, lo sapevamo, sarebbe stata troppo fredda da salire in libera in questo periodo dell’anno.

Il giorno successivo Sean ed io ci siamo diretti verso quella parete, mentre Ben e Oli, invece della scalata avventurosa ed impegnativa, hanno optato per una piacevole salita a piedi in cima ad alcune montagne. Il cielo blu si è velocemente coperto di grigio, con un grosso banco di nebbia che ha reso l’arrampicata “stuzzicante”, mentre i fiocchi di neve ci volavano intorno. In un paio d’ore la parete era ricoperta da uno strato molto sottile, ma piuttosto appicicoso, di questa roba bianca. Per fortuna la via era verticale, sulla parte bassa della parete non si era accumulata troppa neve e siamo riusciti ad apprezzare la miglior roccia di tutto questo viaggio. Ma come abbiamo guadagnato altezza le cose sono diventate più interessanti. La roccia è stata completamente ricoperta di neve! Assomigliava alla famosa mecca del misto, il Ben Nevis in Scozia, tranne per il fatto che stavamo cercando di arrampicare in libera, senza attrezzi. Incastravamo le nostra dita nelle fessure innevate mentre i nostri piedi continuavano a scivolare via. E’ stato difficile, ma l’atmosfera era così magica che abbiamo continuato a salire. Fortunatamente il cielo si è schiarito e, visto che gli ultimi 300 metri erano sopra le nuvole, è stata un grande sollievo riuscire a finire la via in buone condizioni. All’imbrunire abbiamo raggiunto la vetta di un’altra montagna vergine e ci siamo goduti lo scenario unico dello Gibbs Fjord. Se avrò possibilità di scelta, non arrampicherò mai più in queste condizioni, ma allo stesso tempo è stata un’esperienza unica che non potrò mai dimenticare.

Mentre Sean ed io eravamo alle prese con il freddo e la neve, Ben e Oli passeggiavano al sole, godendo quello che pensavano fosse il modo più sicuro per raggiungere la cima di una montagna. Durante l’ultimo mese non avevamo visto nessun orso polare, così abbiamo iniziato a lasciare il fucile in barca quando scendevamo a terra. Ben e Oli pensavano che una montagna fatta di roccia e ghiaccio non fosse un posto interessante per gli orsi polari. In cima hanno ammirato il panorama per un po’ e poi hanno iniziato la discesa. Tutto ad un tratto, 30 metri sotto la vetta, spunta fuori da dietro un masso un orso polare. A solo 15m di distanza! Una bestia enorme, per fortuna loro stavano chiacchierando a voce alta e l’orso si è spaventato ed è scappato via. Quando sono tornati sulla barca si sono chiesti: ma cosa faceva quell’orso polare lassù, nel bel mezzo del nulla, dove non c’è assolutamente cibo? Poi si sono resi conto che l’orso deve averli seguiti per 3 ore fino in cima. Sì, era lì soltanto perché aveva fiutato un buon pasto. Ben e Oli sono stati davvero molto fortunati, l’orso è stato sorpreso quando li ha visti camminare direttamente verso di lui. Da quel momento in poi siamo tornati ad essere un po’ più cauti.

Durante i nostri ultimi giorni sull’Isola di Baffin abbiamo constatato l’arrivo del”inverno, con il mare che cominciava a congelarsi lungo la costa, e la neve che cadeva fino al livello del mare. Anche se restava ancora molto da salire, era arrivato il momento di ritornare in Groenlandia. Sapevamo che la traversata sarebbe stata difficile, che l’avventura non era ancora finita. Infatti è stata dura perché faceva freddo e nevicava, ma il peggio è arrivato quando ormai eravamo in vista della Groenlandia. Una grande tempesta ci ha sorpresi durante la parte più difficile della traversata, a soli 6 chilometri dalla nostra destinazione! Abbiamo dovuto navigare attorno ad un sacco di rocce e fondali molto bassi, mentre improvvisamente le onde sono diventate enormi. La barca veniva sbattuta dalle onde, eravamo fradici e congelati, ma fortunatamente abbiamo trovato riparo dietro una piccola isola e alla fine abbiamo raggiunto il porto di Sisimiut… Quella era la fine dell’avventura. Ancora una volta, navigare ed arrampicare si è dimostrata la combinazione perfetta.

Un ringraziamento a: Mammy, Pappy, Patagonia, Black Diamond Equipment Ltd, Petzl, Five Ten, S.C.A.R.P.A., Sterling ropes, belclimb.be, Belgian Alpine Club, Julbo Eyewear, Threshold Provisions, Seeonee, klean canteen, Careplus, Nordisk.

LE VIE

Uummannaq Area
Ikerasak Peak
Married Mens’ Way
E3, 5.10, 400m
Prima salita (in libera): Olivier Favresse, Ben Ditto 13 luglio 2014

Click Here: Aston Villa Shop
Crockodiles Have Teeth
E5, 5.11b/c, 400m.
Prima salita (in libera): Nicolas Favresse, Sean Villaneuva 13 luglio 2014

Qaqugdlugssuit
Prima salita del Goliath Butress (700 41N 510 13W)
Standard Deviation
E4, 5.11, 500m.
Prima salita (in libera): Nicolas Favresse, Ben Ditto 17 luglio 2014

Slingshot
E3, 5.10, 500m.
Prima salita (in libera): Olivier Favresse, Sean Villaneuva 17 luglio 2014

Drygalskis Halvo
Prima salita del Funky Tower (70035N 510 16W)
No Place for People, a.k.a.Sunshine and Roses
E6, 5.12a, 500m
Prima salita (in libera): Sean Villaneuva, Ben Ditto

Baffin, east coast
Sam Ford Fjord
Lurking Tower (Mike Libecki’s name – 700 35N 710 17W)
Up the Creek without a Paddle
E5 6a , 5.11+, 500 m
Prima libera: Sean
Villaneuva, Ben Ditto 12 ore 15/16 agosto 2014

SuperUnknown Tower
Imaginary Line
E3 5c, 5.10+, 1000 m
Prima libera: Sean Villaneuva, Ben Ditto 21/22
agosto 2014

Walker Citadel
Prima salita del South East Pillar (Drunken Pillar) (700 50N 710 43W)
Shepton’s Shove
E6 6b, 5.12a, 1000m
Prima salita (in libera): Nicolas Favresse,
Olivier Favresse 23/24 agosto 2014

The Turret
First ascent of the East face of the Turret
Life on the Kedge
E6 6b, sostenuto 5.11/5.12, 900m
Prima salita: Nicolas Favresse, Olivier Favresse 28/29 agosto 2014

Gibbs Fjord
First ascent of the Plank Wall (700 50N 710 43W)
Walking the Plank
E4 6a, 5.11+, 900m
Prima salita: Nicolas Favresse, Sean Villaneuva 4/5 settembre 2014

GROENLANDIA & ISOLA DI BAFFIN 2014
08/09/2014 – Isola di Baffin e Sam Ford Fjord
23/07/2014 – Aggiornamenti da Nicolas Favresse & Co.
08/07/2014 – Nicolas Favresse, Olivier Favresse, Ben Ditto e Sean Villanueva nuovamente in partenza per la Groenlandia