Google to pay FTC up to $200M to settle YouTube probe: report

Google will pay up to $200 million in a settlement reached with the Federal Trade Commission (FTC) over charges that YouTube violated children’s privacy laws, Politico reported on Friday.

The fine is reportedly between $150 million and $200 million, an amount that is already drawing ire from privacy advocates who believe it falls far short of making any sort of dent against such a massive company.

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“Once again, this FTC appears to have let a powerful company off the hook with a nominal fine for violating users’ privacy online,” Sen. Ed MarkeyEdward (Ed) John MarkeyThe Hill’s Campaign Report: Pressure builds for Democrats who missed third debate cut The Hill’s Morning Report — Hurricane headed for Florida changes Trump’s travel plans Hillicon Valley: Ocasio-Cortez clashes with former Dem senator over gig worker bill | Software engineer indicted over Capital One breach | Lawmakers push Amazon to remove unsafe products MORE (D-Mass.) said in a statement. “And in this case, intrusions on children’s personal information are at issue.”

“I look forward to reviewing the requirements placed upon Google in this settlement, but I am disappointed that the Commission appears poised to once again come out with a partisan settlement that that falls short of the Commission’s responsibility to consumers and risks normalizing corporate bad behavior,” he added.

Both Google and the FTC declined to comment.

Privacy groups have pushed the FTC to come down hard on YouTube, which is owned by Google, alleging that the site has systematically violated children’s privacy over the years.

The Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) prohibits websites from collecting data on children under the age of 13 without obtaining their parents’ permission. Advocates at groups such as the Center for Digital Democracy and the Campaign for a Commercial-Free Childhood (CCFC) have argued that YouTube routinely violates those restrictions.

“We are glad that our advocacy has compelled the FTC to act and finally hold Google accountable for years of COPPA violations,” Josh Golin, CCFC’s executive director, said in a statement on Friday. “However, if the FTC fines Google only $200 million, that’s terribly inadequate. They have allowed YouTube to build a children’s media empire through illegal means that now, no one can compete with; all for the cost of a fine which is the equivalent of two to three months of YouTube ad revenue. They should levy a fine which both levels the playing field, and serves as a deterrent to future COPPA violations. This fine would do neither.”

The details of the settlement are still unclear, but last month privacy activists were alarmed when the FTC indicated to them that it was considering an agreement they believed did not do enough to address YouTube’s conduct.

The Washington Post reported last month that the FTC had approved the settlement.

But activists were also heartened this week to see that YouTube was building a separate site for children’s content. The company is also reportedly planning to stop monetizing children’s videos.

“We are encouraged by reports that, as a result of our advocacy, YouTube will no longer serve manipulative behavioral ads to children,” Golin said. “But we await the terms of the final settlement to determine whether these changes will be actually be meaningful. It is extremely concerning that Google has not removed kids’ content from the main YouTube site, and it’s unclear how children who watch there will be protected from Google’s surveillance.”

—Updated at 2:24 p.m.

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“Ocio che Ule”, gara boulder a Comenduno

Il 29/11 nella Palestra di arrampicata delle scuole medie di Comenduno di Albino (BG) è in programmauna gara boulder amatoriale.

Venerdì29 novembre 2002, alle ore 21,00, nella Palestra di arrampicata delle scuole medie di Comenduno di Albino (BG) è in programma “Ocio che Ule”, gara boulder amatoriale aperta a tutti.

Pre-iscrizione
entro martedì 26 novembre
scrivendo al seguente indirizzo:
alpilandia@libero.it
oppure telefonando ai numeri: 035/703269; 348/053785 (Alessandro)

Tracciatori
“Albertaccia” (Alberto Milani)
“Francy” (Francesco Spadea)

Come arrivare:
uscita A4 Bergamo – strada statale Valle Seriana – ad Albino girare a sinistra al secondo semaforo e subito a destra al seguente. Continuare per circa 500 metri sino ad una chiesetta. Svoltare a sinistra e subito a destra lungo la via delle scuole medie di Comenduno di Albino dove è collocata la struttura

www.alpilandia.com

Ghiaccio su roccia in Val Lanterna

Dal 22/12/02 al 17/1/2003 Luca Maspes e compagni salgono, con picche e ramponi, diverse vie di roccia “estive”, nell’alta Val Lanterna (SO).

Tornato dalla suo viaggio patagonico, Luca Maspes “Rampichino”, insieme a un gruppo di amici, si è dedicato con picche e ramponi alla salita invernale di diverse vie di roccia “estive”, nelle “sue” zone dell’alta Val Lanterna (SO). Vie che come dice Rampichino “Ora si presentano (ma chissà per quanto) in condizioni per salite su ghiaccio (poco) e terreno misto (tanto)”. Il tutto dal 22/12/02 al 17/1/2003.

La sequenza di “Neve – caldo – freddo – ghiaccio”, spiega Maspes, “dalla fine di dicembre in poi ha creato nuove ed insolite condizioni per l’arrampicata su terreno misto in alta montagna, oltre i 2000m”. E continua: “Un misto che più del dry tooling, introdotto negli ultimi anni nelle Alpi, richiama la pratica del misto di origine scozzese; quelle salite effimere su itinerari rocciosi che hanno reso famose zone come i Cairngorms o il mitico Ben Nevis.”

Un’unica avvertenza, si tratta di: “Salite non per tutti che necessitano un’ottima esperienza alpinistica per saper inventare posizioni e tecniche d’arrampicata mista tipiche dell’alpinismo invernale d’alta quota, nonché una certa predisposizione al sapersi proteggere e chiodare adeguatamente (le vie sono praticamente schiodate, soste comprese)”. “Inutile parlare di difficoltà”, precisa Rampikino, “Anche perché non è ben chiaro come valutare questo genere di salite “miste”, in cui si passa dall’arrampicata su roccia con i guanti e i ramponi ai piedi, a quella su ghiaccio sottile.”

Parete della Diga – Alta Val Lanterna (da sx a dx e in ordine cronologico di salita)
DIEDRO CENTRALE Lungo circa 150 metri, è la più facile introduzione a questo genere di salite (22/12/02 Maspes e Massimo Sala)
DIEDRO KAIA difficile diedro sbarrato da un tetto roccioso che in estate presenta difficoltà fino al V+/VI-, ed ora è stato ripetuto (l’11/01/03, da Maspes, Massimo Sala, Alberto Magnani) con 4 tiri di corda di delicato ghiaccio e misto complicato.
VIA DEI CAMINI Spostandosi ancora a destra, è stata salito (da Maspes e Giovanni Ongaro il 16/1/2003) il diedro centrale percorso dalla più bella linea della parete, 150 metri di festival dell’arrampicata su misto.
VIA DEL LUNGO insieme di fini goulotte e strettoie di misto sul lato destro della parete, superate (il 17/1/2003 da Maspes, Giovanni Pagnoncelli e Gianmario Riganti) con 4 tiri di corda.

Pilastri del Lago – Val Poschiavina
Il giorno 17/1/2003 l’esplorazione termina verso la Val Poschiavina su una linea di 120 metri di fine ghiaccio lungo una via di roccia estiva sui Pilastri del Lago, (Maspes, Sala, Pagnoncelli, Fabrizio Lucini e Riganti).

di Luca Maspes “Rampikino”

Le vie salite sulla Parete della Diga a Campo Gera, Val Lanterna. Da sinistra il “Diedro Centrale”, il “Diedro Kaia”, la “via dei Camini” e la “via del Lungo”. (foto di Giovanni Pagnoncelli)

In calata dai Pilastri del Lago, Val Poschiavina.
(foto di Giovanni Pagnoncelli)
Luca Maspes esce da una zona di ghiaccio durante la salita sui Pilastri del Lago Val Poschiavina.
(foto di Giovanni Pagnoncelli)
Massimo Sala sul ghiaccio sottile dei Pilastri del Lago Val Poschiavina.
(foto di Giovanni Pagnoncelli)

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Ville d’Aoste Skyrace

Il 21/07 Bruno Brunod ritorna campione – gli spagnoli in testa al circuito mondiale

Domenica 21 luglio – nonostante la pioggia che ha condizionato la salita da Aosta alla Becca di Nona – il valdostano Bruno Brunod ha vinto in 2 ore 14’ e 46” la Ville d’Aoste Skyrace staccando, grazie ad una grandiosa discesa, i compagni Jean Pellissier e Dennis Brunod di oltre un minuto.
Fra le donne, vittoria di misura di Gloriana Pellissier sulla campionessa mondiale Corinne Favre (FRA) e sulla spagnola Carme Tort che balza al primo posto della classifica mondiale.

La gara fa parte delle 7 prove del circuito del Campionato mondiale skyrunning che assegneranno il titolo di “World Skyrunning Champion” all’atleta con il punteggio più alto. Un circuito le cui tappe toccano: Spagna, Colorado, Svizzera, Francia, e ancora il Trofeo Kima in Italia e la Malesia.

Prossimo appuntamento del circuito mondiale skyrunning: Sierre Zinal in Svizzera l’11 agosto all’inseguimento di Augusti Roc di Andorra, oggi 4°, che conduce la classifica maschile.

Ville d’Aoste Skyrace – Classifica maschile 1 Brunod Bruno ITA

2:14:50

2 Brunod Dennis ITA

2:15:54

2 Pellissier Jean ITA

2:15:54

4 Roc Amadon Agusti ESP

2:23:48

5 Canal Ferres Esteve ESP

2:25:02

6 Collomb Daniele ITA

2:28:33

7 Martin Pascual Jordi ESP

2:29:04

8 Bes Ginesta Jordi ESP

2:29:20

9 Sarri Ferran ESP

2:29:51

10 Marcoz Leandro ITA

2:30:20


Ville d’Aoste Skyrace – Classifica femminile 1 Pellissier Gloriana ITA

2:46:46

2 Favre Corinne FRA

2:48:18

3 Tort Creus Carme ESP

2:58:06

4 Serra Salame Anna ESP

3:00:05

5 Forn Munne Teresa ESP

3:11:12

6 Mattè Rosanna ITA

3:15:35

7 Cuneo Laura ITA

3:23:44

8 Busquets Sanchez Marta ESP

3:27:38

9 Vego Scocco Giovanna ITA

3:28:38

10 Perin Sara ITA

4:13:16

Podio maschile e femminile

info
Federation of Sport at Altitude
Tel 015 252 3692
info@fsaitalia.org
www.fsaitalia.org

Tom Briggs e Ben Heason nuove vie sul gritstone

A Roaches, Ben Heason apre Final Destination E8 6c; a Black Rocks Tom Briggs apre The Devil is in the Details E7 7a.

Come dicevamo pochi giorni fa, in Inghilterra è tempo di hard grit, e le nuove salite fioccano.

A Black Rocks (falesia che ospita classiche come Gaia E8 6c e Meshuga E9 6c, rese famose soprattutto dal video cult “Hard Grit”), Tom Briggs ha salito The Devil is in the Details. Partendo dalla via Pseudonym, il “diavolo” ha saltato 7 feet in diagonale per afferrare una busta… liscia. 7 feet di salto, ovvero un lancio di oltre 2 metri, per poi finire con un runout ed un altro lancetto. E’ così che Briggs ha impiegato quattro giorni e due friends (dimensioni 2.5 e 4) per… il suo nuovo E7 7a.

Nel vicino Roaches Lower Tier, invece, Ben Heason continua la sua ricerca di purezza con Final Destination. La linea, tra Piece of Mind e The Thin Air, è stata: individuata da Heason, verificata in toprope, quindi salita senza corda e gradata E8 6c. Il tutto in nemmeno 30 minuti!

Archivio news gritstone Black Rocks The Roaches www.ukclimbing.com www.planetfear.com

Tom Briggs testa i suoi friends su The Devil is in the Details. (ph Aide Jebb)

Perchè un campeggio a Carezza al Lago?

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Il Consiglio Comunale di Nova Levante-Welschnofen ha approvato la variazione di 10000 mq di terreno da “verde alpino e bosco” a “zona per attrezzature turistiche-campeggio” nella zona di Carezza (Dolomiti). Le ragione del Comitato che si oppone a questa scelta.

10000 mq di terreno trasformati da “verde alpino e bosco” a “zona per attrezzature turistiche-campeggio”. In gergo urbanistico questa si chiama “variante” al Piano Regolatore Generale di Zona e ad approvarla è stato il Consiglio Comunale di Nova Levante-Welschnofen. E’ il primo passo per un finale che sembra già annunciato e già visto: lì dove ora c’è solo il verde di pascoli e pini sorgerà un grande campeggio. Il tutto succede nel “piccolo” paradiso naturale di Carezza, in provincia di Bolzano) ovvero una delle zone più suggestive e salvaguardate delle Dolomiti, ai piedi del rocce che ispirarono la leggenda di Re Laurino, il Catinaccio-Rosengarten, e a poche centinaia di metri dal Lago di Carezza.

Tutto già scritto e deciso? Si ripeterà, per l’ennesima volta, il destino ineluttabile che insegue il patrimonio naturale della nostra penisola? Primi a non volerci credere sono gli “Amici di Carezza” riuniti in un Comitato contrario alla costruzione dei campeggi presso Carezza al Lago. Sono oltre 600 le firme finora raccolte dal Comitato contro lo stravolgimento annunciato. E’ interessante segnalare in proposito che, oltre a molti abitanti della zona, tra i firmatari compaiono persone residenti in 130 differenti città o località di Italia, e, inoltre, che adesioni sono arrivate anche da Austria, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Grecia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Segno inconfutabile di quanto questo territorio, e le scelte che lo riguardano, siano importanti. Tanto importanti, crediamo, da superare valutazioni esclusivamente dettate da interessi o motivazioni strettamente private e locali.

Di seguito pubblichiamo il documento del Comitato “Amici di Carezza”, in cui vengono analizzati e spiegati i motivi dell’opposizione alla variante approvata.


Perchè diciamo NO alla costruzione di campeggi presso Carezza al Lago
Amici di Carezza – Comitato contrario alla costruzione di campeggi presso Carezza al Lago (BZ).

Uno degli sport maggiormente diffusi in Italia consiste – come noto – nel predicare bene, ma razzolare male. Proprio su questo aspetto anche il tanto celebrato Alto Adige-Südtirol non fa eccezione. Eccone un esempio.
Nell’agosto 2003 il Consiglio Comunale di Nova Levante-Welschnofen ha approvato (con delibera n. 261/2003) il cambio di destinazione d’uso di oltre 10000 mq di terreno scosceso da “verde alpino (cioè pascolo) e bosco” a “zona per attrezzature turistiche-campeggio”.

La zona interessata – proprietà privata di un antico maso agricolo – si trova a Carezza, una delle più suggestive e rinomate località di villeggiatura delle Dolomiti Occidentali, proprio a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla Foresta Demaniale del Latemar e da quello che all’unanimità viene considerato uno dei più straordinari specchi d’acqua delle Alpi: il lago di Carezza-Karersee.

L’area in questione si trova a cavallo tra la valle altoatesina di Ega-Eggen e la valle trentina di Fassa, ad un’altitudine di quasi 1700 metri; è delimitata a est dalla bancata occidentale del Catinaccio-Rosengarten e a sud dal versante settentrionale del Latemar, due gruppi dolomitici sulle cui celeberrime pareti sono state compiute nel corso del Novecento innumerevoli imprese alpinistiche entrate a buon diritto nella storia mondiale di questa disciplina.

In questi luoghi non solo gli alpinisti, ma anche gli escursionisti e gli amanti della natura hanno trovato da decenni il loro paradiso, un luogo non frequentato dalle grandi masse, tutto sommato ancora incontaminato e caratterizzato da una forte componente paesaggistica e ambientale, altrove ormai perduta, dove poter godere a pieno dei benefìci rigeneranti della wilderness. Basti citare a tale proposito gli innumerevoli sentieri d’alta quota e le moltissime passeggiate effettuabili nella selva del Latemar, una delle foreste di abeti rossi meglio conservate e suggestive d’Europa, dove ancora oggi viene estratto il raro e pregiato legno di risonanza, con cui alcuni tra i migliori artigiani liutai del mondo costruiscono le casse armoniche dei violini e di altri strumenti musicali.

La situazione è però destinata a mutare irrimediabilmente. Mentre il limitrofo comune di Tires-Tiers ha deciso con saggia lungimiranza di ampliare notevolmente la superficie racchiusa nel Parco Naturale dello Sciliar-Schlern, e intanto che la confinante valle di Fiemme sta progettando l’istituzione del Parco Naturale del Latemar, a Nova Levante cosa si decide? Di costruire un megacampeggio, anzi due, no, meglio tre. Così – si pensa – ci salveremo dal tracollo.

La stazione turistica è infatti caduta da anni in una profonda crisi economica, dovuta soprattutto all’incapacità gestionale di molti operatori del settore, alla totale mancanza di politiche coordinate di sviluppo di medio/lungo periodo e all’assenza di strategie sinergiche di marketing turistico. Per decenni Carezza ha infatti goduto (per riflesso) della fama internazionale dell’omonimo e lussuosissimo Grand Hôtel, inaugurato a fine Ottocento ad opera del pioniere del turismo dolomitico Theodor Christomannos, ma – ormai da tempo – l’epoca d’oro è finita e ci si è accorti della necessità di doversi rimboccare le maniche.

La strada che si sta tentando di intraprendere è però tutt’altro che ideale, e questo per diversi motivi: eliminare pascoli, disboscare, sbancare un’intera collina, chiudere al passaggio una pista invernale per gli slittini, cementificare, asfaltare, creare artificiosamente una massiccia affluenza di camper, dare il via libera a centinaia di mezzi ingombranti, lenti, inadatti alle tortuose strade di montagna, nonché altamente inquinanti, non pare di certo la soluzione adeguata.

A turisti e villeggianti negli ultimi anni sono stati chiesti diversi (giustificati) sacrifici: ad esempio non è possibile transitare con mezzi a motore e nemmeno cavalcare (!) lungo le strade sterrate nel bosco del Latemar, è totalmente vietata la raccolta dei funghi e, come se non bastasse, è impossibile avvicinarsi alle rive del lago di Carezza, divenuto area protetta e sbarrato da un’alta staccionata di legno.
Come si può pretendere il rispetto di queste restrizioni, se poi gli amministratori locali si dedicano a scempi paesaggistici senza precedenti, oltretutto con lo scopo – nemmeno troppo velato – di arricchire un unico privato, cioè il proprietario del terreno (che, guarda caso, è consigliere comunale di Nova Levante)? Dunque una scelta errata dal punto di vista ecologico, ma potenzialmente fallimentare anche sul piano economico.

Costruire un campeggio su una superficie in discesa di oltre un ettaro (in più è già stata inoltrata al Comune una richiesta informale per un secondo campeggio nelle vicinanze, e c’è poi l’intenzione di attrezzare un’ulteriore area di sosta libera e gratuita) significa semplicemente essere miopi e non rendersi conto dello stravolgimento in atto.
Stravolgimento non solo ambientale, ma – lo ripetiamo – soprattutto strategico ed economico. Il target, cioé la clientela cui la stazione si è storicamente rivolta, è caratterizzato da piccoli numeri, da un discreto reddito disponibile e da un’elevata propensione alla spesa per il tempo libero e le attività sportive all’aria aperta. Inoltre, da sempre, Carezza viene scelta da villeggianti e affezionati turisti per la tranquillità, per l’assenza di inquinamento acustico e atmosferico, per l’amenità del paesaggio, per le ineguagliabili risorse naturali, e non certo per le strutture e le attrezzature turistiche, ben lontane qualitativamente da quelle di altre località dolomitiche ormai riminizzate senza rimedio.

Rivolgersi di punto in bianco ad un altro target, passando ai grandi numeri, alle masse motorizzate frettolose e distratte, non solo non apporterà significativi aumenti nelle entrate turistiche (i camperisti si distinguono notoriamente per il fatto di portarsi da casa tutto l’occorrente, carta igienica compresa), ma oltretutto genererà nei frequentatori abituali della località una crisi di rigetto – dovuta all’eccessivo aumento della pressione antropica – che li spingerà a rivolgersi altrove per ritrovare il paradiso perduto.

Si tenga infine conto del fatto che a Carezza il turismo odierno, di tipo stanziale e ripetuto negli anni, ben differente da quello altamente mobile dei camperisti, permette di sviluppare nei villeggianti una profonda coscienza ambientale e favorisce col passare degli anni un ottimo livello di conoscenza dell’area circostante, soprattutto per quanto riguarda le passeggiate, i sentieri, i percorsi attrezzati e le vie di arrampicata. Presupposto fondamentale, questo, per un corretto approccio alla montagna, in grado di concorrere in maniera determinante a limitare il numero e la gravità degli incidenti, nonché i costosissimi interventi del soccorso alpino.
Proprio per questi motivi durante le recenti vacanze natalizie si è costituito un comitato spontaneo di affezionati Amici di Carezza, ed è stata intrapresa una raccolta di firme per una petizione popolare da inviare ai media e al Consiglio Provinciale dell’Alto Adige, cui spetterà a breve di deliberare in via definitiva sul cambio di destinazione d’uso del terreno sopra menzionato.

Le sottoscrizioni sono state raccolte in pochissimi giorni tra i residenti stabili, i villeggianti in affitto, gli ospiti di alcune strutture alberghiere e i proprietari di seconde case che frequentano, conoscono, amano e rispettano Carezza da molti anni (spesso da decenni). Le firme hanno superato quota 600 e sono espressione di persone domiciliate in oltre 130 differenti città o località di Italia, Austria, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Grecia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Tra i firmatari figurano anche diversi alpinisti e arrampicatori di fama mondiale.
Qualcuno ne terrà conto? Qualcuno cercherà davvero di agire in favore di uno sviluppo ambientale sostenibile e durevole? Verranno per una volta messi da parte gli interessi privati del momento, in favore del bene pubblico e delle generazioni future?
Gli amministratori provinciali, dopo aver predicato bene, saranno anche in grado di razzolare bene?

Il Comitato gode pienamente dell’appoggio di: Italia Nostra, World Wildlife Fund, Alpenverein Südtirol, Heimatpflege Verband, Fondo per l’Ambiente Italiano, Legambiente, Mountain Wilderness Italia, Commissione Tutela Ambiente Montano del Club Alpino Italiano, Centro Tutela Consumatori Utenti dell’Alto Adige-Verbraucherzentrale Südtirol, Adiconsum (CISL-AGB), Associazione per i Lavoratori, il Tempo Libero e la Formazione (AFB), ASGB-Difesa dei Consumatori, Asterisco (UIL-SGK), Associazione Casalinghe (BGH), Ecoconsumo (CGIL-AGB), KVW/ACLI, Ecoistituto, Rainbow, Associazione Sudtirolese per la Salute (SGGF), di altre associazioni alpinistiche e di tutela paesaggistico-ambientale, nonché di www.planetmountain.com il più importante sito internet in lingua italiana sui temi dell’alpinismo e della montagna.

Le firme sono state depositate presso lo Studio Legale dell’Avv. Giorgio Albarello di Bolzano. Oltre che ai rappresentanti della Provincia Autonoma di Bolzano, la petizione verrà consegnata ai media e brevi manu anche all’Onorevole Giovanni Alemanno (Ministro per le Politiche Agricole e Forestali) e all’Onorevole Altero Matteoli (Ministro per l’Ambiente e la Tutela del Territorio).

Amici di Carezza – Comitato contrario alla costruzione di campeggi presso Carezza al Lago (BZ).

per aderire all’iniziativa



In alto: ripresa aerea di Carezza (foto Heinz Mariacher).

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World Cup Boulder, Rovereto

Dal 12 al 14 settembre a Rovereto (TN), si svolgerà la 5a prova della Coppa del mondo di Boulder.

Boulder mondiale: dall’12 al 14 settembre si riprende da Rovereto con la 5a tappa della Bouldering World Cup. Un appuntamento importante, che la cittadina trentina affronta con il massimo impegno. Quest’anno il campo di “gioco” si preannuncia spettacolare. La struttura (progettata appositamente) sarà infatti installata sotto la grande copertura in cristallo del MART, il bellissimo Museo di arte moderna e contemporanea, vanto di Rovereto e non solo. Un’agorà d’eccezione quindi, e un’occasione per unire arte e sport, cultura e arrampicata. E’ una bella idea e una grande opportunità che speriamo dia i suoi frutti.
I temi della competizione sono come sempre appassionanti. La penultima tappa del circuito sarà un tassello importantissimo per definire i “giochi” prima del gran finale di Edimburgo a dicembre.

La classifica generale maschile vede attualmente al comando il francese Jérôme Meyer – vincitore delle ultime due prove – con 330 punti conquistati due vittorie (Lecco e Argentiere) e 2 terzi posti (Yekaterinburg e Fiera di Primiero). Al secondo posto, con 257 di ritardo, segue il russo Salavat Rakhmetov, protagonista di un grande inizio di stagione (2°, 1°, 4°, 15° la progresione dei suoi piazzamenti). Ancora più indietro, 3° con 206 punti, è il francese Daniel Dulac (14° posto, 2°, 6°, 4°) la sua successione di risultati. Seguono Serik Kazbekov (4° con 199 punti), Tomasz Oleksy (5° con 165 punti), e -primo degli italiani – Christian Core 6° con 159 punti raccolti, in tre gare, con un 5°, un 7° e un 3° posto.

La classifica generale femminile presenta il testa a testa tra la neo Campionessa del mondo di Boulder, Sandrine Levet (337 punti, 3 vittorie e un 9° posto al suo attivo) e la russa Olga Bibik (300 punti conquistati fin qui con un 2°, un 4°, un 1° e un 3° posto). Sarà anche a Rovereto una lotta appassionante, con Sandrine che cercherà di non ripetere il passo falso (l’unico) di Lecco, e Olga che cercherà dal canto suo di bissare la vittoria (l’unica) ottenuta proprio in quella gara. In poco più di 30 punti, e molto distanziate dalle prime due, seguono la sempre regolare Natalia Perlova (3a 184 punti), Ioulia Abramtchouk (4a con 182 punti), Vera Kotasova (5a con 165 punti), Lisa RANDS (6a con 160 punti), Corinne Theroux (7a con 154 punti). Prima delle italiane è Giulia Giammarco (reduce dallo “storico” e bellissimo 2° posto dell’Argentiere) attualmente ottava con 137 punti, quindi pienamente in corsa per la parte alta della classifica.

Gli italiani in gara saranno: Michele Caminati, Christian Core, Stefania De Grandi, Alessandro Gandolfo, Stefano Ghidini, Giulia Giammarco, Luca Giupponi, Luisa Iovane, Luca Parisse, , Lucas Preti, Georgos Progulakis, Riccardo Scarian. Da segnalare la partecipazione “straordinaria” di Luisa Iovane in una gara di Coppa del Mondo di Boulder e la prima volta in una competizione mondiale di Giovanna Pozzoli, la vincitrice dell’ultima tappa della Coppa Italia Boulder. A tutti, naturalmente, un grosso in bocca al lupo!


PROGRAMMA

 VENERDI’ 12 SETTEMBRE
11.00 Meeting tecnico con gli atleti – P.zza MART
13.00 World Cup: Semifinali femminili – P.zza MART
18.30 World Cup: Semifinali maschili – P.zza MART

 SABATO 13 SETTEMBRE
17.00 World Cup: Finali femminili – P.zza MART
21.00 World Cup: Finali maschili – P.zza MART

 DOMENICA 14 SETTEMBRE
16.00 “Parassiti Block” gara aperta a tutti – P.zza MART
21.00 Spettacolo: “Dance escalade” – P.zza MART

DOVE

 MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Corso Bettini 43
Rovereto TN 38068 (IT)

www.plasticrock.com
Competizioni World Cup 2003
www.mart.tn.it

Coppa del Mondo Boulder Rovereto
5a prova

Rovereto
12 – 14 Settembre 2003

Organizzazione: Gruppo Sportivo PLASTIC ROCK
Bouldering
(ph Giulio Malfer)
Il MART di Rovereto, dove si svolgerò la gara.

Jasper sale Vertical limits M12 E2

Il 25.01 Robert Jasper sale quella che pensa essere la sua via più difficile in drytooling, “Vertical limits”, M12 E2 a Ueschenen (CH).

Il 25/01/03 Robert Jasper ha liberato quella che ritiene, in assoluto, la sua creazione più difficile . Si tratta di “Vertical limits“, a Ueschenen vicino a Kandersteg nell’Oberland Bernese, Svizzera.

La via è un vero e proprio viaggio: 35m di tetto orizontale che, con sua stessa sorpresa, è riuscito a liberare al quinto tentativo.

Jasper paragona “Vertical limits” a “Musashi”, la via del Canadese Will Gadd, gradato M12. Visti i run-outs e la possibilità di arrivare a terra dal quarto spit, Jasper ha aggiunto il grado E2.

Jasper ci ha inviato una spiegazione di questo nuovo sistema di gradare le vie di misto che, simile alla scale inglese, prende in considerazione anche il lato pschologico di una via.

(Robert Jasper sale “Vertical limits” M12 E2. Foto di Robert Bösch)

E-Grading – sapere il rischio!
di Robert Jasper

Le scale attualmente in uso in Germania, Francia e America non danno nessuna informazione sul pericolo di una via dia misto, ed è per questo che propongo una nuova scala. Questa aiuta a differenziare le vie, perché è ovvio che una via di M9 spittata bene è tutta un’altra cosa, rispetto un M9 sulla quale devi piazzare le protezione mobili!

Esiste già una scala di pericolo in Gran Bretagna, ma a volte ci sono interferenze con la scala UIAA e, come tutte le altre scale, è aperta e quindi può diventare ancora più difficile da comprendere.

Quello che propongo è un’aggiunta alle scale UIAA e quelle delle vie di misto (M) e ghiaccio (W). A mio parere ha senso fare così perchè la scala è chiusa e molto ben definita. Essa prende in considerazione la qualità delle protezioni, il pericolo di farsi male, e il lato psicologico. Tutti e tre sono suddivise su tre livelli, come riportato sotto:

Protezioni Pericolo di farsi male Lato psicologico 1. Buono 1. Basso 1. Nessuna paura 2. Medio 2. Medio 2. Paura 3. Cattivo 3. Alto 3. Molta paura

3 punti = E1
4 punti = E2
5 punti = E3
7 punti = E4
8 punti = E5
9 punti = E6

Di consequenza, una via di E1 è protetta bene, il rischio di farsi male è basso, e quindi la via non risulta particolarmente impegnativa dal punto di visto psicologico. Una via di E6, invece, è protetta male, il rischio di farsi del male è alto e richiede quindi un notevole sforzo mentale.

Per illustrare maggiormente il tutto ecco tre esempi concreti:

Via: “White out“: M10/E1
Dove: Isenfluh, Svizzera
Protezioni: Buono = 1 punto
Pericolo: Basso = 1 punto
Psicologico: Nessuna paura = 1 punto
Totale: 3 punti = E1

Via: Flying circus M10/ E4
Dove: Kandersteg, Svizzera
Protezioni: Medio =2 punto
Pericolo: Medio =2 punti
Psicologico: Paura = 2 punti
Total: 6 punti = E4

Via: Beta Block Super: W7/E6
Dove: Kandersteg, Svizzera
Protezioni: Cattivo =3 punti
Pericolo: Alto =3 punti
Psicologico: Molta paura = 3 punti
Total: 9 punti = E6

Jasper news Jasper sale Freedom, Cervino www.robert-jasper.de www.robertboesch.ch

Texas teams up with Bumble to crack down on unsolicited nudes

The state of Texas has teamed up with dating app Bumble to pass a law that cracks down on the sending of unsolicited nude photos. 

Bumble, which is headquartered in Austin, Texas, worked alongside state Rep. Morgan Meyer (R) on legislation banning the so-called cyber flashing, The Associated Press reported Friday. 

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“They had a number of people who were using the app complaining about the sending of these images and they quickly realized there was no recourse,” Meyer told the AP, adding that Bumble CEO Whitney Wolfe Herd approached him about drafting legislation. 

“There was nothing that could be done. It wasn’t a criminal offense — although it was definitely digital sexual harassment,” he added.

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The law, known as House Bill 2789, will go into effect Saturday. It makes it a misdemeanor to send such material without the request or express consent of the recipient. 

Meyer told the AP that the law applies to texts, email dating apps and social media platforms. 

Bumble chief of staff Caroline Ellis Roche told the wire service the company hopes to push for similar legislation in other states, as well as the federal government. 

Austin-based attorney J.T. Morris, who specializes in First Amendment cases, told the AP there could be challenges to enforcing such a law. 

“It reaches things that arguably could cover images related to medical advice or moms sharing information about breastfeeding or their babies’ health — things like that which certainly can’t be criminalized,” he said. 

Roche acknowledged this but said she hopes the measure still serves to deter people from sending unwanted images. 

Ohio woman pleads guilty to plotting terror attack on Toledo bar

An Ohio woman pleaded guilty to conspiring to launch a terrorist attack on a Toledo bar, the Justice Department announced Thursday.

The U.S. Attorney’s Office for the Northern District of Ohio said Elizabeth Lecron had pleaded guilty to one count of conspiracy to provide material support or resources to terrorists and another count of transporting explosives in interstate commerce.

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Lecron plotted with Vincent Armstrong from April to December 2018, a period in which Lecron introduced Armstrong to the online “True Crime Community,” according to the Justice Department.

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Prosecutors said she was particularly fascinated with the 1999 Columbine High School shooting and the 2015 Charleston, S.C., massacre, in which white supremacist Dylann Roof murdered nine African American churchgoers.

Lecron and Armstrong allegedly began discussing and formulating a mass murder of their own, which they referred to as “D-Day.” The two planned to use an AK-47 Armstrong owned and a shotgun Lecron purchased, as well as a pipe bomb they researched how to construct.

Lecron also discussed the planned massacre with an informant and undercover agents in 2018, according to the Justice Department.

“This defendant has admitted to plotting a terrorist attack in downtown Toledo,” U.S. Attorney Justin Herdman said. “She purchased a shotgun, black powder, screws and other items for the purpose of launching mass-casualty attacks.”

“For years we have used this statute to prosecute those who supported our enemies abroad, and are gratified we are able to use it to hold accountable people who planned to attack our neighbors, regardless of ideology,” he added.

“The two recent mass shootings … remind us that without the vigilance of the citizen that alerted law enforcement of Lecron and Armstrong’s desire to kill, Toledo could have been the site of a massacre,” said special agent in charge Eric B. Smith, referencing the mass shootings in El Paso, Texas, and Dayton, Ohio, which killed 31 people.

“Law enforcement urges the public to report suspicious, concerning behavior — see something, say something,” he added.

Armstrong pleaded guilty to his part in planning the mass killing earlier this month.